et.contributi - aberdeen fa il punto su criteri e trasparenza

Un po’ di chiarezza sulle etichette Sri

24 Ott 2017
Notizie SRI Finance Commenta Invia ad un amico
Aberdeen interviene sul tema caldo dello Sri, la complessità delle diverse sigle e il rischio che queste vengano usate «per esigenze di marketing o di branding». Inoltre, emerge come la finanza responsabile cambi le connotazioni a seconda delle latitudini

L’identificazione e la certificazione dei prodotti Sri è una problematica oggi centrale. Non solo in Italia. La mancanza di un ente di riferimento è una situazione diffusa un po’ in tutto il mondo. Ci sono due problemi principali: il primo è che le categorizzazioni Esg, Sri e altre sono molto confuse. Tutti definiscono la stessa sigla in modo diverso e usano i termini in modo intercambiabile. Il secondo problema è che molto di ciò che ha a che fare con il mondo Esg e Sri viene usato per esigenze di marketing o di branding anche da parte di gestori che non si distinguono per la loro attenzione ai principi di stewardship.

DIFFIDARE DELLE ETICHETTE

La raccomandazione di base è quella di cercare chiarezza. La cosa migliore che gli investitori possano fare è chiedere ai gestori: 1) se e come sono integrati i criteri Esg; 2) quali filtri o approcci sono adottati dal gestore per garantire che i requisiti vengano rispettati. Le etichette applicate a certi fondi spesso sono fuorvianti. È meglio chiedere tutti i dettagli prima di investire.

MUOVERSI TRA ESG E SRI

Quanto alla definizione, Aberdeen applica una distinzione tra Sri ed Esg. Mentre i criteri Esg riguardano i rischi e le opportunità propri di un singolo asset e permettono di coglierne la qualità intrinseca, lo Sri è un approccio agli investimenti di tipo top down che viene attivato dal cliente. Riflette l’etica dell’investitore utilizzando vari tipi di criteri, come filtri negativi o positivi, best in class, investimenti tematici o impact investing. L’investimento negativo intende assicurare l’esclusione di alcune attività, come la produzione di tabacco, alcol, o la produzione di armi. L’investimento positivo richiede come prerequisito l’inclusione di certe azioni (come l’adozione di una politica ambientale o il rispetto dei 10 principi del Global Compact delle Nazioni Unite). Gli approcci best in class sono pensati per investire soltanto in società che risultino nella prima metà o nel primo quartile in base alla loro condotta in determinati ambiti, come le emissioni di Co2 o le condizioni di lavoro. L’investimento tematico si concentra sulla selezione di società che partecipano, oppure non partecipano, o che trovano soluzioni riguardo a un certo specifico tema, come il cambiamento climatico. Infine, l’impact investing aiuta gli investitori a sostenere una particolare causa, come l’healthcare o l’edilizia residenziale sociale . Questi approcci riflettono l’etica o i principi morali dell’investitore.

IL RENDIMENTO DELL’ETICA

Per gli investitori Sri, la selezione dei titoli da inserire in portafoglio è spesso importante quanto il rendimento effettivo. Che sia il rifiuto delle armi convenzionali, di sostanze abortive o della ricerca sulle cellule staminali embrionali, esistono investitori che si oppongono fermamente all’investimento in alcune attività. È importante riuscire a offrire ai clienti fondi che rispecchiano la loro etica. Questi fondi variano in termini di performance rispetto ai fondi “unconstrained”, senza restrizioni etiche, ma non si può generalizzare perché la performance rispetto a un benchmark dipende molto dal momento di ingresso nell’investimento, dai titoli in portafoglio e da cosa viene escluso in base alle richieste etiche del cliente.

LO SRI CAMBIA DA REGIONE A REGIONE

Le preferenze Sri, in termini di filtri etici, variano drasticamente da regione a regione e dai diversi gruppi di persone. Al momento in Europa, Australia e Stati Uniti c’è una forte domanda sia per fondi best in class sia per quelli con filtri negativi su temi come le emissioni di carbonio o il cambiamento climatico. Tuttavia, c’è anche una domanda crescente di fondi conformi alla Sharia, in particolare in Malesia, Singapore e Medio Oriente. I temi della salute (soprattutto il tabacco) e i processi di produzione e distribuzione sono altre preoccupazioni importanti in Scandinavia e altre parti dell’Europa. Per sua natura, l’Sri avrà sempre al centro “temi caldi” che cambiano nel corso del tempo e per aree geografiche, dato che si tratta di decisioni d’investimento che rispecchiano le scelte del cliente.

LA PERFORMANCE DIPENDE DAL FILTRO

I fondi che applicano screening Sri in maniera top down (guidati dalle scelte del cliente) possono non avere correlazione con i fondi “normali” che non adottano filtri etici. Ma questo dipende interamente dai filtri stessi (sia dalla tematica sia dalla soglia di ingresso), dal periodo di tempo considerato e dai titoli detenuti dal fondo così come quelli esclusi per effetto della selezione applicata. Mentre molti ritengono che ci sia un prezzo da pagare per investire seguendo la propria etica, ad esempio in termini di performance ridotte, non dev’essere necessariamente così. Molto in generale, si può dire che i filtri che hanno l’impatto maggiore su un fondo (sia in negativo che in positivo, a seconda dell’orizzonte temporale considerato) sono quelli sul tabacco e sui test sugli animali. Nel corso degli ultimi dieci anni alcuni fondi hanno beneficiato dall’aver escluso il settore finanziario. Forse il fattore principale è il cliente, poiché lui o lei sceglie i filtri etici per il portafoglio e dunque può aiutare a strutturare i parametri di questa selezione .

Sintesi di un articolo pubblicato sul sito Aberdeen Thinking Aloud

0 commenti

Lascia un commento