Consulenti: bene l’Esg, ma il cliente sa su cosa investe?
L’indagine 2020 sui consulenti finanziari, condotta dalla fund data and technology company FE Fundinfo, rivela che, mentre il 56% dei consulenti ha aumentato la quantità di denaro dei clienti investita su fondi Esg nell’ultimo anno, il 62% ritiene che i propri clienti non capiscano cosa comporti questo tipo di investimento se non «in senso molto ampio». Come riportato anche dalla rassegna sostenibile di ieri (Et.Observer/218) le preferenze degli investitori vanno, ancora una volta, sul fattore “E”, ambiente, che un quarto dei consulenti finanziari indica come il più ricercato dai clienti, seguito da quelli che FE chiama “investimenti etici”, ossia quelli a cui si applica uno screening negativo su alcune società, settori o industrie. Corporate governance (8%), social impact (4%) e finanza islamica (3%) sembrano interessare meno gli investitori.
Oltre un terzo dei consulenti (36%) ritiene che la crescita dell’Esg sia principalmente guidata dagli investitori, mentre solo il 7% afferma che è guidata dalla sola pressione istituzionale. Circa il 38% afferma che si tratta principalmente di un mix tra le due spinte. Ciò che è chiaro, rivela la ricerca, è che l’investimento Esg è destinato ad aumentare ulteriormente: la stragrande maggioranza dei consulenti finanziari (82%) si dice convinta che il numero di proposte Esg aumenterà nel corso del prossimo anno.
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