Fidelity: «C’è ancora tanto da fare per la giusta transizione»
La strada verso la giusta transizione è ancora lunga. È quanto emerge dal sondaggio che Fidelity International ha svolto sul tema e che ha coinvolto oltre 120 tra investitori istituzionali e società di intermediazione degli investimenti in Paesi selezionati in Europa e Asia. La ricerca è stata condotta nei mesi di giugno e luglio 2023.
Il concetto di “giusta transizione”, intesa come «il raggiungimento della transizione da un’economia ad elevate emissioni di carbonio a un’economia a basse emissioni di carbonio in modo equo per tutti», è noto solo al 42% degli intervistati, con una consapevolezza minore tra gli investitori asiatici (30%) rispetto a quelli europei (47%).
Non solo una scarsa comprensione ma anche una scarsa convinzione. Il 43% degli intervistati ritiene infatti che sia improbabile che, come società, sia possibile raggiungere una giusta transizione; e se mai si dovesse raggiungere, oltre un quarto degli investitori (27%) ritiene che la transizione richiederà più di 15 anni, mentre il 52% ritiene che sarà un processo continuo.
Questi due aspetti, scarsa consapevolezza e convinzione, spiegano perché solo il 35% di coloro che conoscono il concetto di giusta transizione ha già o sta sviluppando una strategia di investimento dedicata a questo tema. Tuttavia, oltre la metà (52%) degli investitori la considera attualmente come parte di un approccio più ampio all’Esg.
Per quanto riguarda gli investimenti per realizzare la giusta transizione, il 92% delle risposte evidenzia il settore delle “energie rinnovabili” come il più interessante, seguito da Tecnologia e IT (61%) e Agroalimentare (60%).
«L’impatto sociale della transizione verso un’economia sostenibile deve essere una considerazione centrale. Sebbene gli investitori stiano iniziando a comprenderne l’importanza, il nostro sondaggio indica che è necessario promuovere una maggiore consapevolezza – ha dichiarato Emilie Goodall, Head of Stewardship, Europe, di Fidelity International -. Il cuore del nostro approccio è la stewardship attiva: avviare e combinare l’impegno aziendale dal basso verso l’alto, l’impegno tematico dall’alto verso il basso e la stewardship a livello di sistema per ottenere il massimo impatto».
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