Il 70% delle aziende prevede un piano di sostenibilità corredato da obiettivi, ma solo il 39% ha strutturato target quantitativi di medio-lungo periodo e solo il 23% ha definito anche le relative tempistiche. Sono i risultati che emergono dallo studio di EY “Seize the change: futuri sostenibili”, presentato l’8 febbraio in occasione dell’EY Sustainability Summit, di cui ETicaNews aveva dato notizia nell’Agenda della scorsa settimana.
Analizzando un campione complessivo di oltre 260 aziende italiane in diversi settori, di cui 62 sono state intervistate e 201 analizzate sulle dichiarazioni non finanziarie, la ricerca valuta l’integrazione della sostenibilità nel business delle società italiane attraverso cinque filtri: piani strategici, cambiamenti climatici, finanza sostenibile, economia circolare e mobilità.
Dallo studio emerge che l’emergenza sanitaria non ha frenato ma, al contrario, ha intensificato l’attenzione delle imprese sui temi di sostenibilità, rendendoli sempre più organici alle strategie aziendali. Nonostante l’incertezza, infatti, per il 33% delle aziende intervistate l’impatto della pandemia fungerà da acceleratore per una transizione verso modelli più sostenibili.
La ricerca rivela anche che, a seguito della crisi Covid-19, i cambiamenti climatici costituiscono la tematica più sentita dalle aziende italiane all’interno dei piani di sostenibilità: l’84% dispone di un piano industriale che contiene azioni di mitigazione e/o di adattamento ai cambiamenti climatici, ma soltanto l’8% ha un piano strategico che prevede azioni e investimenti per il raggiungimento della neutralità climatica.
Il sondaggio mostra inoltre che circa il 16% delle aziende intervistate ha dichiarato di avere già incluso prodotti finanziari Esg nel proprio piano strategico, e il 15% prevede di farlo nel breve periodo. Il 18% degli intervistati ha affermato di aver sviluppato strategie di investimento responsabile: quella prediletta dal 38% dei rispondenti è la strategia di investimento mirato o di focalizzazione su specifici obiettivi Esg. E 50 delle 201 aziende analizzate sulle dichiarazioni non finanziarie hanno avviato iniziative legate alla finanza sostenibile.
Nell’ambito dell’economia circolare, dall’indagine emerge che l’84% delle aziende intervistate ha avviato un processo strutturato con l’obiettivo di analizzare i propri processi operativi. E un’azienda su tre, tra quelle analizzate sulle informative non finanziare, definisce obiettivi generici o azioni puntuali in relazione a temi di economia circolare. Nel campione complessivo, il 40% delle aziende mette in atto iniziative di economia circolare, mentre poco più del 15% dichiara la presenza di una strategia legata all’economia circolare.
Infine lo studio evidenzia che l’87% delle aziende ha sviluppato o previsto iniziative di mobilità per i lavoratori: il 63% ha attivato programmi di smart working, il 5% ha implementato programmi aziendali per il car sharing, mentre l’11% ha previsto delle agevolazioni per i mezzi pubblici.
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