Dopo la battaglia legale vinta sulla presunta “frode Esg” (vedi tutti gli articoli di ETicaNews sul caso Exxon), ExxonMobil è ancora al centro di pressioni esterne che riguardano il clima. Il più grande gestore patrimoniale del Regno Unito, Legal & General investment management (Lgim), ha annunciato lo scorso 13 maggio che voterà contro la riconferma di Darren Woods alla presidenza della compagnia petrolifera nella prossima assemblea societaria del 27 maggio.
Per motivare la sua decisione, Lgim ha citato la sovrapposizione del ruolo di Ceo e presidente e l’atteggiamento dell’azienda nei confronti delle informazioni relative al cambiamento climatico. Il gestore patrimoniale ha una politica di voto contrario nei confronti delle doppie posizioni Ceo-chairman, ma ha ribadito anche le preoccupazioni per la «mancanza di ambizione strategica» di Exxon sul clima.
Legal & General teme infatti che la compagnia sia troppo lenta, in confronto ai principali competitor, nell’attuare le sue azioni sul clima. «Rimaniamo preoccupati per la mancanza di ambizioni strategiche di Exxon nei confronti del cambiamento climatico», ha dichiarato Meryam Omi, head of sustainability and responsible investment strategy di Lgim. «Stiamo vedendo molti peer di Exxon intensificare e riaffermare le loro ambizioni di sostenibilità. […] Gli investitori di Exxon non possono permettersi di rimanere indietro».
Il gestore si preoccupa del «persistente rifiuto» di ExxonMobil di rivelare la propria impronta ecologica totale o di fissare obiettivi a livello aziendale, mentre altre compagnie, tra cui Bp e Shell, lo stanno facendo.
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