L’Italia deve mettere in campo maggiori sforzi per ridurre le disuguaglianze, trovare un lavoro adeguato a tutti, rafforzare la qualità dell’istruzione, e costruire partnership globali. Lo rivela il “Sustainable development in the European Union – Monitoring report on progress towards the SDGs in an EU context“, il report annuale di Eurostat sui progressi degli ultimi 5 anni dei Paesi europei verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdgs) dell’Agenda 2030 dell’Onu.
L’analisi del si basa su un set di 102 indicatori per valutare per ogni Goal gli aspetti rilevanti dal punto di vista dell’Unione europea. La relazione di monitoraggio fornisce una presentazione statistica delle tendenze relative agli Sdgs nell’Ue negli ultimi cinque anni (“a breve termine”) e, quando sono disponibili dati sufficienti, negli ultimi 15 anni (“a lungo termine”). Inoltre, l’edizione del 2021 mostra anche i primi impatti della pandemia di Covid-19.
L’Italia è sotto la media Ue sugli obiettivi di riduzione delle disuguaglianze, costruzione di partnership globali, istruzione e lavoro. In particolare, la lotta alle disuguaglianze è peggiorata dell’1,4% nell’arco degli ultimi cinque anni. L’Italia è uno dei pochi Paesi in Ue dove le persone a rischio povertà sono salite dal 28% al 30%. Il nostro Paese è arretrato dell’1,3% sull’obiettivo di stringere partnership.
Per quanto riguarda l’istruzione, l’Italia è sotto la media Ue del 30%: è il Paese con il livello più basso di diplomati e con il minor tasso di alfabetizzazione informatica tra gli adulti. Sull’obiettivo di assicurare a tutti un lavoro adeguato, invece, siamo a -45% dalla media Ue, con un progresso di appena un punto rispetto al 2015: l’Italia ha il tasso più elevato di giovani inattivi (24%) ed è al penultimo per tasso di occupazione (62% circa).
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