Europa, spunta l’idea di una due diligence Esg obbligatoria
Un recente studio della Commissione europea ha rilevato un forte interesse, in Ue, verso una possibile due diligence obbligatoria Esg come parte delle riforme di corporate governance. Come anticipato nella rassegna stampa di lunedì (vedi ET.Observer/208), è stato pubblicato uno studio sui requisiti di due diligence per identificare, prevenire, mitigare e tenere conto degli impatti negativi delle imprese e della supply chain. L’analisi mostra, per esempio, che, mentre gli Un Guiding Principles on Business and Human Rights sono sempre più spesso introdotti o proposti negli standard legali degli Stati membri, solo un’impresa su tre nell’Ue sta attualmente effettuando una due diligence che tiene conto di tutti gli impatti sociali (dei diritti umani) e sull’ambiente. La maggioranza degli stakeholder ha risposto che gli attuali regimi di misure volontarie non sono riusciti a cambiare in modo significativo il modo in cui le imprese gestiscono il loro impatto sociale, ambientale e di governance, e a fornire un rimedio. Per questo motivo la maggior parte di loro si è dichiarata favorevole a un approccio intersettoriale per una normativa Ue che garantisca l’effettiva armonizzazione, la certezza del diritto, la parità di condizioni, e consenta uno standard non negoziabile per le relazioni commerciali lungo tutta la catena di fornitura.
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