ET.analist / T. Rowe Price: «L’addizionalità nell’impact investing»
ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nel numero 35 (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/35), è stata riportata un’analisi di Matt Lawton, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – Global Impact Credit, sull’importanza dell’addizionalità per l’impact investing.
In questo contributo, Matt Lawton analizza l’importanza di un impegno all’addizionalità per l’impact investing. «Nella sua accezione standard, l’addizionalità si riferisce a un impatto o a un risultato positivo che non si sarebbe altrimenti verificato senza risorse o investimenti di capitale aggiuntivi», spiega l’analista. In particolare, secondo l’esperto, l’impact investing «dovrebbe andare oltre il risultato misurato dell’investimento di capitale e della successiva rilevazione degli aspetti economici e delle attività»: ciò significa fare engagement con le aziende per aiutarle nel loro percorso di impatto a ottenere i migliori risultati possibili. «Può essere particolarmente utile fornire indicazioni o punti di vista su quadri regolatori e standard per gli impact o labelled bond, su indicatori chiave di performance (KPI) o spingere per un’accelerazione verso un indicatore o un obiettivo esistente», aggiunge il gestore, per «ottenere migliori risultati in termini di impatto da parte di un singolo emittente, migliorando al contempo gli standard e le pratiche collettive a livello di mercato». Lawton sottolinea che l’addizionalità è importante perché «se un engagement porta a un miglioramento del comportamento e a una rafforzata o maggiore ambizione da parte di un’azienda, questo dovrebbe avere effetti positivi a catena, come la definizione di standard per il settore e per gli altri investitori». Nell’analisi, si spiega che «l’impact investing obbligazionario offre due canali per l’addizionalità: il capitale e l’engagement diretto con gli emittenti». Infine, l’esperto conclude che «l’impact investing, supportato da azioni che riguardano l’addizionalità, diventerà sempre più fruttuoso nel tempo», ma che «richiede un approccio particolarmente attivo e inclusivo, che va ben oltre lo screening negativo o l’integrazione dei fattori Esg nelle decisioni di investimento: ogni singolo investimento in portfolio deve contribuire a generare un risultato ambientale o sociale concreto e positivo».
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