ET.Analist/ MainStreet: «Tassonomia, il libretto delle istruzioni»
ET.Analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/ 24) Rodolfo Fracassi, amministratore delegato e co-fondatore di MainStreet Partners, nel documento “Investimenti sostenibili: Follow the (green) Money” analizza i primi passaggi successivi all’entrata in vigore del Regolamento Ue Sfdr.
Fracassi sottolinea come, mentre in un primo momento gli obblighi di disclosure si baseranno su considerazioni “qualitative”, già nel 2022 i financial market participant dovranno fare i conti con variabili più “quantitative” legate, in particolare, alla percentuale di investimenti Taxonomy-aligned. E un altro step critico si presenterà nel 2023, quando entreranno in gioco anche i Principles on Adverse Impact (Pai).
A quel punto, sottolinea MainStreet «si dovranno seguire specifiche metodologie per calcolare quattro volte all’anno le metriche Pai per rappresentare i risultati di ogni anno solare». Un esercizio che si configurerà come «un significativo ostacolo per gran parte dell’industria».
Secondo la società, parte del settore finanziario avrebbe inizialmente «reagito sottovalutando l’impatto di queste future comunicazioni», sorge quindi l’interrogativo su quanti, dei fondi che oggi si classificano come articolo 8 o 9 della regolamentazione Ue (ossia dichiarano di promuovere fattori Esg o di puntare a realizzare obiettivi di sostenibilità), saranno capaci di mostrare “quantitativamente” le proprie performance sociali e ambientali dal 2022.
I prossimi mesi saranno dunque «cruciali per osservare il comportamento del mercato rispetto a questo importante cambiamento». I risultati sul fronte degli aspetti ambientali saranno indicativi in tal senso, in primo luogo perché si ha una maggiore disponibilità di dati affidabili anche grazie a quanto stabilito dagli accordi di Parigi. In tal senso, la Tassonomia rappresenta «il “libretto delle istruzioni” per arrivare agli obiettivi prefissati in termini di contenimento della temperatura». Tassonomia Ue e metriche ambientali si configurano quindi come strutture «di primo piano nei modelli gestionali e di risk management da qui al 2030».
Gestire al meglio i portafogli di investimento e generare una performance finanziaria positiva, in definitiva, vorrà sempre più dire “Follow the (green) money”.
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