Et.Analist/ Lombard Odier: «Shock petrolifero e Covid-19, spinta al green»
ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, ultimi report degli analisti/ 15) nell’ultimo numero Christopher Kaminker, Head of Sustainable Investment Research & Strategy di Lombard Odier, nel document “Cinque motivi per cui lo shock petrolifero e il COVID-19 possono essere elementi positivi per gli investimenti green” identifica cinque motivi per cui l’insieme combinato del crollo del prezzo del petrolio e del Covid-19 possono avere un impatto positivo sulle strategie per la transizione climatica.
In primo luogo, Kaminker cita la transizione portata avanti dalla politica: «Un numero crescente di città sta vietando l’utilizzo di veicoli con motori a combustione interna, mentre le normative che limitano le emissioni di carbonio a livello di flotta fanno sì che le case automobilistiche siano sempre più sotto pressione per incentivare i consumatori ad acquistare veicoli elettrici (EV) ed evitare multe salate». E se anche le banche centrali stanno aumentando la pressione sulla transizione climatica, ci si aspetta che «i governi possano utilizzare il basso prezzo del petrolio come un’opportunità per rimuovere e ridefinire i sussidi per i combustibili fossili, senza il rischio di un significativo contraccolpo a livello pubblico». Un altro motivo è dato dal fatto che «il miglioramento dei costi e dell’efficienza delle energie rinnovabili e delle batterie rende meno competitivi i settori energetici tradizionali». A cui si affianca «il cambiamento dei modelli di consumo» che supporta la transizione verso le emissioni nette a zero. In questo scenario il Covid-19 influirà direttamente attenuando l’aumento della domanda di prodotti ad alta intensità di carbonio, risultato della diminuzione dei prezzi dei carburanti. «L’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede che la domanda di petrolio diminuirà nel 2020 per la prima volta in dieci anni a causa del rallentamento economico in Cina e del blocco dei viaggi e del settore del turismo a livello globale». Infine, «i fornitori di petrolio si rendono conto che il picco della domanda di petrolio è ormai calato, fattore che probabilmente prolungherà la guerra dei prezzi sul lungo termine».
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