ET.analist / Goldman Sachs AM: «Climate Investing nei mercati privati»
ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nel numero 38 (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/38), è stato riportato un contributo di John Goldstein, Global Head of Sustainability and Impact Solutions, Client Solutions Group, e Letitia Webster, Global Head of Sustainability for Private Investing di Goldman Sachs Asset Management su come gli investitori interessati al Climate Investing possono orientarsi in un mercato sempre più competitivo.
In questo contributo, Goldstein e Webster analizzano come gli investimenti per il clima stiano diventando sempre più complessi e competitivi con l’accelerazione della trasformazione dell’economia globale in chiave sostenibile. «Stiamo entrando nell’era del Climate Investing 2.0, più sofisticata in termini di tesi, dati e metriche e con una maggiore varietà di strumenti a disposizione e questo fa sì che le regole di costruzione del portafoglio e di gestione del rischio siano più importanti che mai», scrivono i due analisti. Per gli esperti, il successo in questo mercato in crescita richiederà un approccio trasversale su tutte le asset class per individuare investimenti interessanti e in linea con i principali obiettivi di portafoglio degli investitori, dalla gestione del rischio alle opportunità da cogliere. I due manager vedono una serie di opportunità di differenziazione del mercato nei mercati privati: le aziende richiedono maggiore trasparenza e tracciabilità in materia di clima da parte dei loro fornitori, gli asset manager incoraggiano le aziende private a intensificare le proprie ambizioni climatiche, e le generazioni più giovani acquistano prodotti più sostenibili. «Il mercato si è sviluppato a tal punto che le tematiche principali legate al Climate Investing sono ormai cosa nota: a fare la differenza non è più quindi la consapevolezza o l’interesse, ma l’esecuzione», riferiscono Goldstein e Webster. E segnalano che, tra le opportunità che si riscontrano nella transizione gray-to-green, all’interno dell’universo privato in genere investono in soluzioni sviluppate da aziende che operano in nicchie di mercato peculiari. «Analizziamo anche i settori ad alta intensità di carbonio per capire quali sono i loro punti deboli e quali soluzioni saranno necessarie per la decarbonizzazione». E concludono l’analisi sottolineando che le soluzioni che aumentano la produz
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