ET.Analist/ Federated Hermes: «Le sfide ancora aperte sui report di sostenibilità»

9 Mar 2021
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ET.Analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, ultimi report degli analisti/ 22Fraser Lundie, Head of Credit e Audra Delport, Deputy Head of Credit Research per la divisione internazionale di Federated Hermes  nel documento “Il volto ESG della stagione degli utili” sottolineano come si assista a un sempre maggiore sforzo delle società nel comunicare la propria responsabilità Esg con primi report di sostenibilità (o report migliorati rispetto ai precedenti) e con un maggiore impegno (anche in termini di tempo) a evidenziare i principali sviluppi in materia negli aggiornamenti periodici relativi agli utili.

Emerge come circa due terzi delle aziende globali abbiano già una qualche forma di reporting Esg integrato con la pubblicazione degli utili. E per gli analisti si tratta della strategia più efficace, per le aziende, per fornire aggiornamenti sui progressi del loro percorso di sostenibilità. Nonostante questo sviluppo, però, restano aperte diverse sfide come la standardizzazione (nonostante i passi avanti fatti da organizzazioni internazionali come Sasb, Gri e Tcfd) e le lacune in termini di dati su alcune metriche importanti come le emissioni di gas serra nel segmento Scope 3.

Tuttavia, gli sforzi di armonizzazione sono in crescita, sottolinea Federated Hermes che cita la richiesta del governo del Regno Unito perché tutti gli emittenti quotati e i maggiori asset owner producano un reporting Tcfd-compliant entro il 2022. In questo senso la società privilegia le aziende «che incorporano in modo proattivo i propri sforzi Esg all’interno della strategia di lungo periodo», e sottolinea l’importanza di dimostrare come gli sforzi Esg si traducano in risultati finanziari migliori. Un altro tema riguarda la comunicazione del rischio legato al cambiamento climatico. «Ci aspettiamo che questo tema acceleri, con un numero maggiore di aziende che probabilmente comunicheranno le loro ambizioni di ridurre al massimo le emissioni di carbonio nel primo trimestre e durante tutto l’anno prossimo», oltre alla comunicazione della strategia per raggiungerli. La società sottolinea infine come un’attività di engagement attivo giochi il ruolo più importante per «comprendere al meglio la strategia con cui le aziende affrontano i rischi Esg e quanto siano genuini i loro stessi sforzi».

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