ET.Analist/ Edmond de Rothschild Am: «Lavori sostenibili, qualificati e locali»
ET.Analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, ultimi report degli analisti/ 17) Marouane Bouchriha, International Equities Fund Manager di Edmond de Rothschild Asset Management, nell’analisi “Il legame tra Esg e creazione di posti di lavoro”, sottolinea come negli ultimi due decenni, la creazione di posti di lavoro in Europa sia avvenuta a un ritmo cinque volte superiore nei settori legati all’ambiente rispetto ad altri settori.
EdR Am rileva che si tratta, in genere di posti di lavoro qualificati, come operai e ingegneri, oltre che «locali, non trasferibili e a lungo termine». La società collega la creazione di posti di lavoro allo sviluppo di energie rinnovabili. Un primo esempio è costituito dal settore della costruzione degli edifici: rappresentano, oggi, circa il 40% delle emissioni di gas serra, ma soltanto l’1-2% viene rinnovato ogni anno. Eppure, evidenzia Edr «le tecnologie necessarie esistono, sono competitive e soprattutto ad alta intensità di manodopera: il 60% degli investimenti indirizzati alle ristrutturazioni si trasformano in salari». Il presupposto è che l’indipendenza industriale sia collegata all’indipendenza energetica, e questa può essere perseguita anche con l’ausilio della volontà politica, come rappresentato dall’European Green Deal.
Nonostante ciò, per le energie rinnovabili, il mercato sta valutando solo parzialmente l’accelerazione necessaria per raggiungere gli obiettivi di Parigi. L’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede che l’incremento annuale del ricorso al solare e all’eolico aumenteranno da 200GW nel 2019 a 350GW nel prossimo decennio e 500GW più avanti. EdR sostiene che tale trasformazione del mix energetico richiederà anche investimenti per quanto riguarda la rete di supporto. «La produzione eolica offshore nel nord della Germania dovrà essere collegata alla produzione solare nel sud Italia e ai cluster di consumo nel centro dell’Europa. Al centro di questi sviluppi ci saranno le aziende che si occupano di trasmissione dell’energia elettrica, come Elia e Terna». Non mancano i settori ancora indietro, come quelli dei biocarburanti e dell’idrogeno «Questi settori potrebbero essere sostenuti da politiche pubbliche, ma l’esempio del sostegno fornito al settore solare europeo nel 2008 richiama alla nostra attenzione la necessità della competitività economica dei settori siano economicamente senza il ricorso a sovvenzioni pubbliche».
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