ET.Analist/ Columbia Threadneedle: «Gli investimenti Esg vanno verso il net zero»
ET.Analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/ 23) Andrea Carzana, gestore azionario europeo di Columbia Threadneedle Investments, nel documento “Emissioni nette pari a zero segnano l’inizio di una spinta mondiale” analizza lo slancio degli investimenti responsabili (IR) nel 2020 e sottolinea come le cifre complessive «celino dinamiche di fondo importanti».
Gran parte dei capitali investiti lo scorso anno, infatti, è andata in direzione di fondi commercializzati come veicoli environmental, social and governance (Esg) «che si concentrano sulle performance degli emittenti rispetto a questi indicatori». Ma flussi via via maggiori vanno in direzione di «un altro sottoinsieme di strategie, meno conosciute, più recenti e dunque molto meno mature: i fondi che si prefiggono risultati sostenibili». Questo è indicativo della direzione in cui va l’investimento Esg, ossia verso aziende impegnate nell’obiettivo Net Zero carbon al 2050. La società insiste sul fatto che solo nel 2020 gli investitori hanno cominciato per la prima volta a concentrarsi realmente sulle opportunità della transizione verso la neutralità carbonica, ma è il 2021 «l’anno in cui i finanziamenti stanziati per realizzare l’azzeramento delle emissioni nette verranno messi a frutto».
Sono quindi necessari capitali superiori a quelli già messi in campo (si pensi a titolo di esempio al Recovery Fund della Ue e al piano finanziario dell’amministrazione Biden negli Usa) da indirizzare soprattutto verso il modo in cui il mondo genera energia (attività responsabile dei tre quarti delle emissioni globali). Nei prossimi decenni, dunque, gli investitori indirizzeranno livelli record di capitali verso la transizione energetica. Nel breve periodo, però, sono due gli eventi chiave. A maggio l’Agenzia internazionale per l’energia pubblicherà il suo primo piano programmatico delineando il cammino che il settore globale dell’energia dovrà percorrere per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Mentre a novembre il Regno Unito ospiterà a Glasgow la Conferenza Cop26 sul cambiamento climatico. In questa sede si punterà a coordinare i piani dei vari governi in tema di cambiamento climatico. La Conferenza eserciterà inoltre maggiori pressioni sui governi affinché tengano fede agli impegni già presi e li potenzino in vista del raggiungimento del traguardo 2050.
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