Esma, Eiopa ed Eba: i report finali sul greenwashing

6 Giu 2024
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Saranno necessarie maggiori azioni di vigilanza e un migliore accesso ai dati e ad altre risorse per affrontare i crescenti rischi di greenwashing nelle banche, nelle società di investimento e nelle compagnie di assicurazione. È il messaggio dei rapporti finali su greenwashing pubblicati dalle tre principali agenzie di regolamentazione finanziaria europee, le Autorità di vigilanza europee (Esas, ovvero Esma, Eba ed Eiopa).

Nei rispettivi rapporti, le autorità di vigilanza europee ribadiscono la concezione comune di alto livello del greenwashing come pratica in cui le dichiarazioni, le azioni o le comunicazioni relative alla sostenibilità non riflettono in modo chiaro ed equo il profilo di sostenibilità sottostante di un’entità, di un prodotto finanziario o di un servizio finanziario. Questa pratica, si legge in una nota di Esma, può essere fuorviante per i consumatori, gli investitori o altri partecipanti al mercato. Le authority sottolineano ancora una volta che gli operatori dei mercati finanziari hanno la responsabilità di fornire informazioni sulla sostenibilità che siano corrette, chiare e non fuorvianti.

Ciascuna autorità europea fornisce un bilancio dell’attuale risposta di vigilanza ai rischi di greenwashing nell’ambito delle proprie competenze e rileva che le autorità nazionali competenti stanno già adottando misure nell’ambito della vigilanza sulle dichiarazioni relative alla sostenibilità. Inoltre, le autorità di vigilanza europee forniscono una visione prospettica di come la vigilanza sulla sostenibilità possa essere gradualmente migliorata nei prossimi anni.

Pur concentrandosi sul settore finanziario dell’Ue, le relazioni delle autorità di vigilanza europee riconoscono che la lotta al greenwashing richiede una risposta globale, che implica una stretta collaborazione tra le autorità di vigilanza finanziaria e lo sviluppo di standard interoperabili per le informazioni sulla sostenibilità.

 

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