Le anticipazioni sui risultati di ESG Identity Corporate Index (ESG.ICI, ex Integrated Governance Index) mostrano una sorprendente crescita di aziende che richiedono competenze Esg nelle assunzioni e una maggioranza che gestisce il pay gap tra funzioni e tra generi.

Le risposte delle aziende quotate partecipanti rivelano che per il 41,43% la competenza Esg è un parametro trasversale per la selezione di più funzioni chiave, una percentuale in forte crescita rispetto al 31,25% del 2023 e il 34,33% del 2022. Le aziende che invece dichiarano di richiedere competenze Esg durante l’assunzione solo per le funzioni direttamente legate alla sostenibilità hanno ancora la maggioranza, al 51,43%, in continuo calo però rispetto ai 56,23% e 64,18% dei due anni precedenti. Infine, chi proprio non richiede mai tali competenze Esg durante le assunzioni ottiene solo un basso 7,14 per cento. Di quelli che richiedono competenze Esg per l’assunzione di più funzioni chiave, in ordine di maggioranza viene richiesto alle funzioni Hr (86,21%), governance (82,76%), marketing e comunicazione (79,31%), ufficio acquisti (75,86%), finanza (65,52%) e affari legali (48,28%).

Relativamente al pay gap, un ottimo 46,27% delle aziende quotate rispondenti possiede un modello per gestire il pay gap tra dipendenti e top management e addirittura il 61,19% un modello per gestire quello tra donne e uomini. L’11,94% e il 14,93%, rispettivamente per il rapporto dipendenti-top management e donne-uomini, rivela di non avere ancora questo modello di gestione del pay gap, ma di volerlo avviare per il 2024.

Tra le 93 aziende coinvolte ufficialmente in ESG.ICI 2024, i risultati sono relativi alle 70 aziende quotate.
Non sono considerate le aziende che hanno svolto o stanno svolgendo l’assessment in modalità shadow, senza voler comparire nel campione.

I risultati saranno oggetto di presentazione e studio alla prossima ESG Business Conference del 19 giugno a Palazzo Giureconsulti a Milano.

La partecipazione è libera, previa REGISTRAZIONE QUI.

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