Enpam punta sui private market italiani con ottica Esg

6 Mar 2025
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Lo scorso 27 febbraio si è svolta l’audizione di Alberto Oliveti, presidente di Enpam, l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, nella Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza. L’audizione rientra nell’ambito di un’indagine conoscitiva che la Commissione bicamerale sta facendo sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali e dei fondi pensione.

Oliveti ha ricordato, innanzi tutto, che l’Enpam serve una platea di oltre mezzo milione di persone e che, al 31 dicembre scorso, l’ammontare del patrimonio della Cassa, a valori di mercato era pari a 27,86 miliardi di euro. Nel complesso, la composizione del patrimonio Enpam investito a fine anno risultava composto da titoli di debito 37,7%; titoli di capitale 12,3%; Oicr 47,4% (15,8% Oicvm, 19,5% fondi immobiliari, 12,1% Fia mobiliari); polizze assicurative 0,8 per cento. I depositi ammontano all’1,3% mentre gli immobili posseduti direttamente sono limitati allo 0,4 per cento.

La Fondazione Enpam, ha evidenziato il presidente Oliveti, a partire dal 2014 ha iniziato un programma di investimenti con un focus specifico verso l’Italia, sia nei comparti private equity e private debt, sia nel comparto venture capital con un investimento di 150 milioni di euro in un fondo italiano focalizzato sul settore salute. La Fondazione ha proseguito nel corso degli ultimi anni con l’implementazione di programmi di private market, che si confermano come importanti contributori alla crescita dell’economia reale italiana.

Al termine dell’audizione, il presidente Oliveti ha voluto ricordare anche che l’Enpam valuta i propri investimenti in base a criteri Esg. A questo proposito, la Fondazione ha sviluppato internamente l’indice di sostenibilità Esr (Enpam Sustainable Rating), un sistema di rating in grado di valutare gli aspetti Esg del portafoglio finanziario sui due principali macro-comparti (Azionario e Obbligazionario).

L’indice è stato applicato dapprima al portafoglio delle obbligazioni e delle azioni quotate, contribuendo a una riduzione del 57% dell’impronta di anidride carbonica del portafoglio rispetto a quando il monitoraggio è iniziato.

La valutazione viene svolta in maniera differenziata rispetto ai mercati di cui si tratta. Ad esempio, il mandato Azionario Globale, vede al suo interno l’implementazione di due differenti strategie Esg: per i mercati sviluppati è stato definito un benchmark caratterizzato sul contrasto al cambiamento climatico ed è stata pertanto adottata una strategia Tematica (Sustainability Themed Investing), mentre per i Paesi emergenti viene seguito un approccio Best in class: vengono cioè selezionate le aziende con rating Esg più elevato in ciascun settore, escludendo le società coinvolte in gravi controversie.

Nel 2024 l’Enpam ha avviato l’estensione dell’indice di sostenibilità Esr anche ai private market.

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