Elezioni Ue, il clima è assente dal dibattito italiano
Nella fase iniziale della campagna elettorale italiana per le elezioni europee, il clima è il grande assente nel dibattito politico: solo nell’8% delle dichiarazioni dei principali leader politici italiani si fa almeno un accenno alla crisi climatica, ma quelle realmente dedicate al riscaldamento del pianeta sono appena il 4% e includono anche le dichiarazioni contrarie alle azioni per il clima. Se comprendiamo anche i temi ambientali non collegati alla crisi climatica, la percentuale di dichiarazioni arriva a poco meno dell’11 per cento. È quanto emerge dal nuovo monitoraggio realizzato dall’Osservatorio di Pavia per conto di Greenpeace Italia sui temi ambientali nella campagna elettorale in corso.
Lo studio è stato condotto analizzando le dichiarazioni dei principali undici leader politici italiani postate su Facebook, raccolte nelle edizioni serali dei telegiornali delle reti Rai, Mediaset e La7 e nei principali talk show politici e programmi televisivi di approfondimento nel periodo dal 1° al 14 maggio. L’elenco delle figure politiche comprende: Bonelli, Calenda, Conte, Fratoianni, Magi, Meloni, Pichetto Fratin, Renzi, Salvini, Schlein e Tajani.
Grandi assenti dal dibattito su clima e ambiente sono le due principali protagoniste della campagna elettorale, Schlein (7,8% delle dichiarazioni) e Meloni (appena il 3,4%). La comunicazione dei rappresentanti del governo si distingue però per la messa in discussione delle politiche del Green Deal europeo e per la rivendicazione di una “via italiana” alla transizione ecologica, fortemente connotata da resistenze spesso pretestuose alla transizione energetica. Salvini risulta il politico che più di tutti assume posizioni ambigue, resistenti o contrarie alle azioni per il clima, facendo leva su presunte ricadute industriali negative della transizione e sullo svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi.
Dall’analisi emerge anche che telegiornali e programmi televisivi di approfondimento determinano i temi degli interventi dei leader politici e dedicano uno spazio quasi nullo a clima e ambiente. Per questo nel 2024 Greenpeace Italia continuerà a monitorare per il terzo anno di fila il dibattito sul clima in Italia, con l’obiettivo di promuovere un’informazione sulla crisi climatica completa, veritiera e indipendente, che non nasconda cause e responsabili e non ignori le soluzioni disponibili per mitigare il riscaldamento del pianeta.
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