Parere atteso per la primavera 2021

Eiopa, consultazione sul climate risk

15 Ott 2020
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L’Autorità europea avvia una survey su una bozza di parere in cui illustra alle autorità nazionali le sue aspettative in merito alle modalità di vigilanza sull’integrazione degli scenari di climate-change da parte degli assicuratori nella loro Orsa

La European Insurance and Occupational Pensions Authority (Eiopa) torna a indagare la valutazione del rischio proprio e della solvibilità (Own Risk and Solvency Assessment – Orsa) di assicuratori e riassicuratori europei alla luce degli “scenari di rischio” imposti dal  cambiamento climatico. Come riportato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (Et.Observer/ 234 – Eiopa: il climate risk nell’Orsa degli assicuratori), Eiopa ha avviato una survey, rivolta agli stakeholder, su una bozza di parere in cui illustra alle autorità nazionali competenti le sue aspettative in merito alle modalità di vigilanza sull’integrazione degli scenari di climate-change da parte degli assicuratori nella loro Orsa, applicando un approccio proporzionato basato sul rischio.

In particolare, l’autorità europea sulle pensioni e le assicurazioni sostiene che le authority nazionali debbano indagare l’applicazione dei rischi su due “scenari” climatici: uno in cui l’aumento della temperatura rimane al di sotto di 2°C (preferibilmente non superiore a 1,5°C) come previsto dagli accordi di Parigi del 2015; e uno in cui l’aumento della temperatura globale supera i 2°C. «Due scenari consentirebbero inoltre alle imprese di definire uno scenario di riferimento con cui confrontare l’altro scenario», specifica Eiopa nella consultazione.

Il parere fornisce anche una guida pratica per la selezione e l’attuazione degli scenari. L’obiettivo dell’analisi, infatti, è quello di valutare e discutere la resilienza e la robustezza delle strategie di business dell’impresa nell’ambito dei potenziali e “differenti” sviluppi nel tempo legati ai rischi di cambiamento climatico. Pertanto, è importante che all’interno dei due scenari vi sia una gamma sufficientemente ampia di rischi fisici e di transizione, a seconda dell’esposizione dell’impresa.

Eiopa sottolinea come gli organismi di assicurazione possano sviluppare propri scenari climatici con l’indicazione di «percorsi per i rischi fisici e di transizione», ma evidenzia come il mercato abbia già iniziato a lavorare in tal senso per fornire dei modelli comuni. A questo proposito cita espressamente la serie diffusa dal Network for Greening the Financial System (Ngfs) a giugno 2020, con l’obiettivo di rendere gli scenari climatici più accessibili e rilevanti per il settore finanziario (vedi l’articolo Otto scenari contro il climate risk).

SCENARI CLIMATICI ALLA LUCE DI SOLVENCY II

La consultazione fa seguito a un parere pubblicato il 30 settembre in risposta a una richiesta della Commissione europea per la sostenibilità nell’ambito di Solvency II (vedi l’articolo Eiopa, gli Esg sono oltre Solvency II). Nel precedente parere l’Authority raccomandava agli assicuratori e riassicuratori di considerare i rischi climatici oltre l’orizzonte temporale di un anno attraverso il sistema di governance, il sistema di gestione del rischio e la loro Orsa.

Il documento rifletteva, da un lato, la solidità dei presupposti della direttiva Solvency II, in quanto « ben attrezzata per far fronte ai rischi e ai fattori di sostenibilità», dall’altro le sfide che il climate change pone «alla valutazione delle attività e delle passività, alle decisioni di sottoscrizione e di investimento e alla misurazione del rischio» per i singoli organismi della galassia assicurativa europea.

Nel parere, però, l’Authority anticipava la necessità di un ulteriore lavoro per definire un insieme coerente di parametri quantitativi utilizzabili negli scenari legati al cambiamento climatico «che le imprese possono poi adottare, se del caso, nelle loro Orsa, nella gestione del rischio e nelle pratiche di governance, riconoscendo anche che altri parametri dipenderanno dalle specificità di ciascuna impresa».

Eiopa invita le parti interessate a fornire il proprio punto di vista sul documento di consultazione compilando il sondaggio entro la mezzanotte del 5 gennaio 2021, e prevede di pubblicare il parere entro la primavera successiva.

Raffaela Ulgheri

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