L’Italia si posiziona nona nell’indagine Pisa2015 sulla financial literacy. I Paesi migliori, tra i 15 che hanno aderito all’indagine, sono (nell’ordine) Cina, Belgio, Canada, Russia. Sono i risultati pubblicati dall’Ocse della seconda indagine sull’educazione finanziaria (la prima rilevazione è stata nel 2012) che ha intervistato circa 48000 studenti di 15 anni di 10 paesi Ocse (Australia, Belgio, Canada, Cile, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Spagna, Usa) e 5 paesi partner (Brasile, Cina, Lituania, Peru, Russia) per misurare il loro grado di competenza e comprensione dei fenomeni finanziari.
In Italia 11.583 studenti hanno completato l’indagine. Italia e Russia sono gli unici due Paesi, tra i sette che hanno partecipato ad entrambe le edizioni dell’indagine, ad aver mostrato significativi miglioramenti tra il 2012 e il 2015. Tuttavia, l’Italia si attesta lievemente al di sotto della media dei 10 paesi Ocse. Sebbene tra gli studenti quindicenni italiani intervistati, più di uno su tre sia titolare di un conto corrente, circa il 20% di loro non riesce a raggiungere il livello di riferimento per le competenze finanziarie. Peculiarità italiane sono una più debole relazione tra status socioeconomico e risultati in materia di competenze finanziarie nonché una relazione più debole tra competenze finanziarie e competenze in altri ambiti come matematica e lettura.
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