Deforestazione, per Global Witness politiche violate dalle banche
Nei cinque anni trascorsi dall’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi, banche e gestori patrimoniali globali hanno esteso un totale di 119 miliardi di dollari di finanziamenti a 20 importanti aziende agroalimentari legate alla deforestazione. Lo rivela un’indagine del gruppo attivista Global Witness, che punta il dito contro i principali istituti di credito globali: JPMorgan, Hsbc e Bank of America.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 276 “Deforestazione, j’accuse di Global Witness”), l’accusa è di essere i maggiori finanziatori di note società associate alla deforestazione e di aver raggiunto dozzine di accordi di finanziamento tra il 2016 e il 2020.
I dati su oltre 5 mila operazioni, indicano che, in quel periodo, le prime cinque banche per valore totale dell’operazione, tra cui ci sono anche Bnp Paribas e Industrial and Commercial Bank of China, hanno concluso quasi 570 accordi di obbligazioni, credito e sottoscrizione, per un valore complessivo di 32 miliardi di dollari.
Il Financial Times scrive che tutte le istituzioni citate nell’indagine, tranne l’Icbc, hanno politiche di “non deforestazione”. Mentre, le 20 aziende agricole coinvolte sono pubblicamente collegate alla deforestazione ed elencate in un database di aziende attive in settori a rischio forestale, assemblato da Global Witness sotto il gruppo ombrello Forests & Finance.
«Nonostante il fatto che molte di queste banche abbiano impegni volontari sulla deforestazione e sui cambiamenti climatici, continuano ad avere rapporti con aziende legate alla deforestazione», ha spiegato Colin Robertson, investigatore senior di Global Witness, sottolineando che il problema risiede nella mancanza di un obbligo legale per le banche di cambiare queste pratiche.
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