report di bcg e co2 ai

Decarbonizzi? Vale fino al 10% dei ricavi

2 Ott 2024
Notizie Companies & CSR Commenta Invia ad un amico
Secondo l'analisi, solo il 9% delle aziende riporta completamente le emissioni scope 1, 2 e 3, mentre il 25% ha ottenuto benefici pari ad almeno il 7% del fatturato (circa 200 milioni di dollari) dalla decarbonizzazione. L'IA gioca un ruolo chiave, ma i costi e il training ne ostacolano l'adozione

«Il ritmo complessivo della decarbonizzazione è rallentato»: solo il 9% delle aziende riporta in modo completo le emissioni scope 1, 2 e 3 e solo l’11% ha ridotto le emissioni in linea con le proprie ambizioni. Sono i risultati della survey “Carbon Emissions Survey 2024” di Boston Consulting Group (Bcg) e Co2 AI. L’indagine include risultati pertinenti ad aziende di tutto il mondo collettivamente responsabili di circa il 45% delle emissioni globali di gas serra (Ghg), ricavati da interviste a 1.864 dirigenti «responsabili delle iniziative di misurazione, rendicontazione e riduzione delle emissioni della loro azienda».

 

 

Il 25% delle aziende ha dichiarato di aver ottenuto benefici pari ad almeno il 7% del fatturato dagli sforzi compiuti per la decarbonizzazione, per un valore complessivo, si legge nel report, di circa 200 milioni di dollari di benefici netti. Questo, nonostante su circa 2mila imprese intervistate nel 2024, solo l’11% abbia ridotto le emissioni in linea con gli obiettivi prefissati, una percentuale inferiore a quella registrata nel 2023 (14%). Il report evidenzia i benefici tangibili: il 44% delle aziende ha registrato costi operativi minori, il 42% benefici fiscali, il 37% una valutazione maggiore e un aumento del fatturato. Tra i benefici intangibili, invece, vi sono un maggiore valore reputazionale, compliance e una supply-chain più solida (42-46%). Inoltre, il 50% delle aziende ritiene possibile ridurre dal 10% al 40% delle emissioni con un risparmio netto sui costi.

IL RUOLO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’IA ha avuto un forte impatto sui processi di misurazione e rendicontazione delle emissioni. In prospettiva, le aziende che hanno partecipato all’indagine si aspettano che l’IA sia di supporto: nell’identificazione di opportunità per «rafforzare l’efficienza energetica ottimizzando variabili come le temperature ambientali, i prezzi dell’energia e le fonti energetiche» e nella raccolta e nell’analisi dei dati sulle emissioni attraverso strumenti come i large language models (Llm), che possono classificare attività e prodotti e abbinarli ai fattori di emissione. La maggior parte delle aziende dice che l’IA ha un impatto estremamente significativo o elevato negli sforzi di decarbonizzazione. Le barriere maggiori all’implementazione dell’intelligenza artificiale per gli scopi di sostenibilità sono i costi elevati (34%) e il training (30%).

Le aziende possono dunque aumentare la riduzione delle emissioni e i potenziali benefici adottando azioni avanzate. L’indagine ha rilevato che queste azioni avanzate, tipicamente abilitate da investimenti tecnologici, aumentano l’accuratezza, l’impatto e l’acquisizione di valore.

 

Sofia Restani

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