sondaggio di harvard interpella i professionisti mainstream
Investitore, perché scegli aziende Esg?
Le informazioni Esg sono rilevanti per la performance finanziaria e molto spesso il loro uso da parte degli investitori dipende dalla domanda dei clienti. Ma servono più per la valutazione dei rischi che per il posizionamento competitivo di un’azienda. Sono queste alcune delle conclusioni che tracciano Amir Amel-Zadeh, della Said Business School (University of Oxford) e George Serafeim, dell’Harvard Business School.
Nel working paper recentemente pubblicato dall’Harvard Business School, i due studiosi si sono posti l’obiettivo di rispondere all’interrogativo: come e perché gli investitori usano le informazioni Esg? Se infatti esiste ampia letteratura sugli effetti economici degli Esg, c’è meno comprensione del loro utilizzo nel processo di investimento. Amel-Zadeh e Serafeim hanno scelto di rivolgere l’indagine, effettuata attraverso un sondaggio, a un campione rappresentativo degli investitori mainstream, che rappresenta il 43% delle masse istituzionali in gestione a livello mondiale. Di questi, solo una piccola percentuale può essere definita professionista degli investimenti Esg: solo l’8% ha il titolo di Esg professional, la maggioranza dei rispondenti non ha posizioni in specifici fondi Esg e quasi il 70% ha meno del 10% degli asset in specifici prodotti Esg. «Al contrario di molti sondaggi nel mondo Esg – afferma il paper – il nostro campione riflette la view della maggior parte dei professionisti degli investimenti mainstream».
Sono sei le conclusioni a cui arriva lo studio:
- La maggior parte degli investitori è motivata da ragioni finanziarie e non etiche nell’usare i dati Esg. Le risposte suggeriscono che la valutazione Esg è rilevante per la performance dell’investimento. «In ogni caso, quale informazione sia rilevante varia sistematicamente da Paese a Paese (a seconda che si tratti di una zona dove è più sensibile la tematica dell’inquinamento dell’acqua piuttosto che la corruzione), a seconda dell’industria (se il problema è il climate change o la violazione dei diritti umani nella catena di fornitura), e persino a seconda delle strategia delle aziende (strategia di differenziazione o di basso prezzo).
- Una gran parte degli investitori usano le informazioni Esg per seguire la domanda dei propri clienti o nell’ambito del processo di sviluppo dei loro prodotti. «Il che solleva interessanti interrogativi sui nuovi prodotti che usano informazioni Esg. Un buon esempio sono i green bond», si legge nel report che indica come la comprensione della struttura e del prezzo di questi contratti può aumentare la visibilità sulle preferenze degli investitori e su come questi strumenti finanziari migliorano i risultati per la società.
- Gli investitori ritengono che le metriche Esg forniscano informazioni utili più sulla comprensione dei rischi che sul posizionamento competitivo. «Tuttavia – precisano gli autori – diverse società hanno costruito strategie uniche che posizionano i i temi ambientali e sociali al centro del loro core business e dei loro brand, si pensi per esmepio a Pepsico, Unilever, Natura, Nordisk, Discovery, Tesla, WholeFoods». Per gli autori è importante allora interrogarsi su come queste società comunicano il loro posizionamento competitivo.
- Visto che la confrontabilità delle informazioni è una delle maggiori barriere a un’ulteriore integrazione nel processo decisionale, c’è bisogno di comprendere meglio le dinamiche legate alla confrontabilità delle informazioni. «Per esempio – si chiedono gli autori – gli standard Sasb e le linee guida Gri hanno migliorato la confrontabilità delle informaizoni rendicontate?». E ancora: «Quali industrie hanno una più alta confrontabilità e perché?».
- Si dovrebbero indagare quali sono le conseguenze dei diversi stili di investimento Esg sulla performance dell’investimento. Si chiedono gli autori: «Quali investitori usano lo screening positivo e quali lo screening negativo? Come si differenzia il processo di investimento? Come gli investitori integrano i dati Esg nell’analisi fondamentale e nella valutazione dei titoli?»
- Gli investitori si attendono che gli stili di investimenti Esg legati al positive screening e all’azionariato attivo diverranno più importanti nel futuro. «Questo – affermano gli autori di Harvard – crea opportunità interessanti per la ricerca sia nelle valutazioni sia nella corporate governance. L’aumento dello screening positivo come impatta sul costo del capitale e sulle valutazioni di mercato di società che performano bene su temi Esg materiali? Similmente, come l’azionariato attivo cambia la governance di una società, le sue pratiche manageriali e la performance sui temi Esg così come sulla performance finanziaria?».
Elena Bonanni
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