Consob avvia le operazioni sui riflessi che la normativa europea (a partire dal Sfdr) imporrà alla trasparenza in Italia. In particolare, nel piano strategico presentato nelle scorse settimane, l’Authority ha annunciato che intende sviluppare «l’attività di vigilanza sugli investimenti sostenibili, in particolare sulla documentazione d’offerta, sulla pubblicità e sull’attività dei consulenti, in coerenza con i tempi di attuazione della normativa Esg, per migliorare la disclosure dei fattori di sostenibilità da parte degli operatori della consulenza e
dell’asset management, attraverso la definizione e implementazione nel corso del triennio di un modello di vigilanza di tipo risk-based».
Consob guarda anche alle conseguenze che il Sfdr avrà in termini di Mifid II, dove andrà a impattare sulle regole di trasparenza e profilazione dei clienti. «La Mifid II – si legge nel piano – nella parte relativa all’integrazione dei fattori ESG nei presidi di adeguatezza (profilatura di clienti e prodotti) entrerà in vigore ad ottobre 2022. L’attività di vigilanza si svilupperà di conseguenza su più piani: monitoraggio della numerosità dei soggetti offerenti, dei volumi della massa in consulenza e della redditività del servizio; monitoraggio degli esposti; azioni mirate, in particolare sull’inclusione dei fattori Esg nella profilatura dei clienti, nelle politiche di remunerazione e nei prodotti già a partire dal 2022».
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