Sono 152 le segnalazioni di corruzione ricevute nel 2018 da Transparency International Italia attraverso la piattaforma Alac, canale che dal 2014 offre a tutti i cittadini la possibilità di ricevere assistenza qualora vengano a conoscenza di illeciti o comportamenti contrari all’interesse pubblico. Dal suo avvio, si legge in una nota di Transparency, sono state 618 le segnalazioni ricevute.
Lo scorso anno, il numero è calato rispetto all’anno precedente (157 segnalazioni) pur rimanendo superiore a quello del 2016 (147).
«Il 2018 – ha dichiarato Giorgio Fraschini, esperto di whistleblowing di Transparency International Italia e responsabile della piattaforma Alac – è stato un anno di svolta perché è stato il primo da quando è entrata in vigore la nuova legge a tutela di chi segnala casi di corruzione all’interno del proprio ente, i whistleblower. Nonostante la nuova legge che introduce importanti tutele ed il canale informatico per ricevere le segnalazioni recentemente attivato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, i dubbi dei semplici cittadini sul come e a chi rivolgersi sono ancora tanti».
Secondo i dati riportati nel report, la Campania è la regione da cui arriva il maggior numero di segnalazioni (24) seguita da Lazio (21) e Lombardia (16). Tra le province spiccano Roma, con 18 casi, Napoli (13), Torino e Cagliari, entrambe con 9.
Tra le tipologie di illecito più frequenti dominano i casi di favoritismo e clientelismo (41 su 152), seguiti da frodi e violazioni contabili (34 segnalazioni) e abuso di posizione pubblica (14).
I fatti portati all’attenzione dello staff Alac si riferiscono in gran parte all’ambito pubblico: il 71% delle segnalazioni riguarda un ente pubblico e solo il 26% un soggetto privato
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