Coronavirus, più colpite le aree con smog e microimprese
La scarsa qualità dell’aria e la grande presenza di piccole aziende artigiane possono aver contribuito agli esiti avversi dell’epidemia di Covid-19 nel Nord Italia. Questo è quanto emerge dal working paper “Understanding the heterogeneity of adverse COVID-19 outcomes: the role of poor quality of air and lockdown decisions” avviato dal dipartimento di Economia e Finanza dell’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con l’Università di Oxford.
La ricerca (ancora in corso) analizza cinque fattori (decisioni di blocco, struttura demografica, attività economica, temperatura e particolato) per capire se sono correlati con gli esiti negativi del Coronavirus a livello di Provincia. L’obiettivo è cercare di spiegare la distribuzione geografica irregolare dell’epidemia in Italia.
Il paper ha rilevato che sia i contagi sia i decessi causati dal Covid-19 risultano maggiori nelle provincie con scarsa qualità dell’aria e con maggiore presenza di microimprese e imprese artigiane. Il blocco e il distanziamento sociale, invece, sembrano essere efficaci nel mitigare i contagi, ma non i decessi. Mentre l’eterogeneità della diffusione non sembra dipendere dagli altri fattori testati: clima, pendolarismo, densità della popolazione e presenza della comunità cinese.
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