Cop29, l’Ue vuole includere la Cina nei finanziamenti per il clima
L’Unione europea ha svelato la sua posizione negoziale per i colloqui sul clima alla Cop29, che si terrà a Baku, in Azerbaigian, a novembre.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 388 “Cop29, Ue in crisi sui finanziamenti climatici”), il vertice dell’Onu si è dato come obiettivo quello di trasformare in trilioni i 100 miliardi di dollari all’anno di finanziamenti per il clima da parte dei Paesi sviluppati verso i Paesi in via di sviluppo per aiutarli a intraprendere la transizione climatica e ad affrontare condizioni meteorologiche sempre più estreme.
Tuttavia, nella sua posizione, Bruxelles non ha chiarito come aumenterà i finanziamenti per la lotta contro il riscaldamento globale dei Paesi più poveri. Molti Stati dell’Ue, alle prese con deficit di bilancio sempre più gravi, stanno cercando di fare pressione su altre nazioni, come la Cina, per spingerle a condividere l’onere.
Nelle conclusioni del Consiglio dell’Ue, infatti, gli Stati hanno convenuto che l’espansione della base dei Paesi donatori è un prerequisito per il nuovo ambizioso obiettivo di finanziamento del clima post-2025.
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