Consob: su Dnf più consapevolezza delle società quotate
La Consob ha pubblicato il suo terzo rapporto sulla rendicontazione non finanziaria delle società italiane quotate, riferito all’anno 2020. Lo studio mostra lo stato dell’arte e le modalità dell’implementazione, da parte delle società in esame, della direttiva 2014/95/UE sulla Dnf, verificando l’attenzione prestata verso i fattori non finanziari, in primo luogo quelli Esg, nei processi decisionali in azienda, nella definizione dei modelli di business e strategie aziendali, così come nella corporate governance. Il rapporto rileva e monitora 151 società quotate che hanno pubblicato la Dnf nel 2020. L’analisi di materialità è stata effettuata da tutte le società, che ne hanno rappresentato i risultati attraverso una matrice di materialità (nella maggioranza dei casi) o mediante una tabella dei temi materiali.
Nel processo di identificazione dei temi rilevanti, il coinvolgimento degli stakeholders esterni registra una frequenza inferiore a quella rilevata con riguardo agli organi interni, anche se in crescita rispetto al passato (83 casi a fronte dei 44 del 2018), mentre i consigli di amministrazione sono stati coinvolti direttamente nell’analisi di materialità in 39 casi, in aumento rispetto ai 21 nel 2019. Tra i segnali di integrazione della sostenibilità nella visione aziendale, evidenzia la Consob, si ricorda che su 59 società quotate che hanno pubblicato estratti dei Piani Strategici sui propri siti web, 28 hanno menzionato nella propria strategia alcuni elementi di valore a lungo termine, 15 hanno citato i Sustainable Development Goals dell’Onu, 7 hanno integrato completamente le considerazioni finanziarie e non finanziarie, mentre una ha indicato la materialità come elemento fondamentale della pianificazione strategica.
Se si guarda al processo decisionale del board, tra le 50 società che hanno redatto la Dnf e rinnovato il board, 28 hanno pubblicato linee guida per la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, menzionando i temi non finanziari in 19 casi (il 38% a fronte del 28% nel 2019). Nell’autovalutazione del Consiglio, i fattori Esg sono citati in 37 casi (21 nel 2019), mentre sono 32 gli emittenti che li hanno inclusi nei programmi di induction erogati ai membri del consiglio (28 nel 2019). Un miglioramento si può evincere anche dall’analisi delle politiche in materia di remunerazione riferite al 2020: gli emittenti che integrano fattori non finanziari nei compensi degli amministratori delegati sono 63, un dato in crescita rispetto alle 33 società del 2018. Nello specifico, il riferimento a tali parametri riguarda le remunerazioni di breve termine in 53 casi e la componente di lungo termine in 29 casi.
La conclusione della Consob è che stia significativamente aumentando la consapevolezza Esg nelle società italiane quotate, sia con riguardo alle modalità di realizzazione dell’analisi di materialità sia rispetto all’engagement del board.
consobDnfrendicontazionerendicontazione non finanziariareporting Esgstandard rendicontazione