Consob, con la non financial più qualità delle aziende sul mercato
L’informazione non finanziaria è entrata ufficialmente nelle linee d’azione della Consob. Nel suo discorso durante il Consob Day, svoltosi ieri a Milano in Borsa, il presidente Mario Nava ha indicato che nel contesto di mercato in cui si muove l’Authority e nel quadro internazionale in continua evoluzione (sia per gli aspetti regolamentari, sia per i processi di innovazione tecnologica in atto), le linee di azione della Consob sono almeno sei:
- il sostegno all’accesso al mercato;
- la qualità delle imprese sul mercato (l’informazione non finanziaria);»
- la tutela del risparmio e degli investitori;
- l’educazione finanziaria;
- il potenziamento dell’Arbitro per le controversie finanziarie;
- il rilancio della Consob nei fora internazionali.
Nava ha infatti sototlineato che l’obbligo dell’informativa non finanziaria è un «passaggio molto importante» perchè sancisce che «la creazione del valore economico dipende anche dai non financial». In un contesto in cui gli investitori, in particolare istituzionali, sono sempre più sensibili alle tematiche non finanziarie e in particolare alle tematiche ESG, ha ricordato Nava, «la dichiarazione non finanziaria permette all’azienda di conoscersi meglio e concorre a migliorare la mappatura dei rischi, ad aumentare la reputazione e la fiducia degli stakeholders e a rendere le società più attrattive per gli investitori istituzionali».
L’Authority, ha quindi sottolineato il presidente, «accompagnerà le imprese nel processo di adeguamento alla nuova normativa, utilizzando i poteri di vigilanza a disposizione in modo equilibrato e proporzionato, tenendo conto delle specificità di ogni singola società nonché della flessibilità insita nella stessa disciplina, basata sul principio del comply or explain, e instaurando un dialogo costruittivo con il mercato».
Una rassicurazione che arriva al primo giro di boa dell’applicaizone della nuova normativa (decreto dicembre 2016 n. 254), con le aziende quotate che hanno già presentato la propria Dichiarazione non finanziaria in varie forme secondo la flessibilità prevista dalla disciplina (dal bilancio di sostenibilità al documento distinto, passando per la relazione di gestione. Nell’Integrated Governance Conference del 19 giugno si parlerà anche di questo). Si apre ora una nuova fase anche per la Consob che dovrà strutturare le attività di vigilanza. Già nei primi mesi del 2018, data la rilevanza dell’interlocuzione con gli organi di controllo (stabilita dal decreto 254), la Consob − si legge nella relazione per l’anno 2017 a pag. 24 − ha avviato confronti con emittenti e revisori tesi a migliorare la comprensione dei rispettivi ruoli nell’adempimento dei nuovi obblighi di informazione al pubblico.
Sempre nella Relazione, la Consob ricorda che svolgerà la propria vigilanza su base campionaria e terrà conto della rilevanza che le informazioni non finanziarie assumeranno per il mercato. In particolare, nel 2018 si provvederà ad avviare la raccolta delle informazioni, definire le modalità di trattamnento delle stesse ed elaborare un primo campione di emittenti da sottoporre a controllo. Nel 2019 si analizzerà il numero di soggetti che in via obbligatoria o volontaria pubblicano le informazioni non finanziarie e il grado di rilevanza delle informazioni per il mercato. Il modello di vigilanza sarà definito compiutamente nel 2020.
consobDirettiva non financialDnfigi2018Mario Nava