Via libera per la Climate Law
Clima, l’Ue approva la “legge delle leggi”
La lotta ai cambiamenti climatici è legge in Unione europea. Il 24 giugno, il parlamento europeo ha formalmente approvato la European Climate Law, la legge sul clima. Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 265 “La Climate Law Ue: arriva il voto del parlamento europeo”), il dispositivo normativo stabilisce obiettivi legalmente vincolati a livello di Unione europea sulla riduzione delle emissioni di gas climalteranti in modo da rispettare quanto stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015.
Nello specifico, la legge sul clima impone a livello Ue una riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, l’anno preso come riferimento. Inoltre, prevede di arrivare all’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050. Il Parlamento ha approvato la legge con 442 voti a favore, 203 contrari e 51 astensioni. Tra gli astenuti, ci sono stati anche alcuni legislatori “green” che volevano imporre un taglio più ambizioso, del 60%, entro il 2030. La svolta epocale è arrivata dopo l’accordo trovato tra i 27 Paesi membri lo scorso aprile.
La “legge delle leggi”
«Questa è la legge delle leggi», ha dichiarato Frans Timmermans, vice presidente della Commissione con delega alle politiche sul clima dell’Ue, «perché regolerà le nostre politiche nei prossimi anni». Nei prossimo decennio molti altri regolamenti e normative europee dovranno essere modificate e adattate ai nuovi, e più ambiziosi, obiettivi fissati dalla Climate Law. La maggior parte delle leggi dell’Unione europea, infatti, erano state progettate per raggiungere il precedente obiettivo di ridurre le emissioni del 40% entro il 2030.
Il primo banco di prova della nuova legge sul clima si avrà già il 14 luglio, quando la Commissione europea presenterà un pacchetto di misure specifiche attraverso cui assicurare una più rapida riduzione delle emissioni di gas serra. Tra i provvedimenti, che dovranno essere allineati alla Climate Law, ci sono target ambiziosi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, una riforma del mercato delle quote carbone nell’Ue, e standard più severi per le emissioni di Co2 delle nuove automobili.
Entro settembre 2023, la Commissione valuterà la coerenza delle misure europee e nazionali con l’obiettivo di neutralità climatica e la traiettoria 2030-2050. La valutazione andrà poi ripetuta ogni cinque anni. La Commissione, inoltre, avrà il potere di formulare raccomandazioni agli Stati membri le cui azioni sono incoerenti con l’obiettivo della neutralità climatica e gli Stati membri dovranno tener conto di queste raccomandazioni o giustificare le proprie ragioni per non farlo.
Un organismo indipendente e un gas budget
La legge impone altri due requisiti essenziali. In primis, le istituzioni europee dovranno dare vita all’European Scientific Advisory Board on Climate Change, un organismo indipendente, composto da esperti scientifici, per fornire consulenza sulle politiche climatiche. Inoltre, Bruxelles dovrà creare un “gas budget” per definire la quantità massima di emissioni di gas serra che l’Unione Europea potrà produrre dal 2030 al 2050 e raggiungere comunque gli obiettivi fissati dalla Climate Law.
Alessia Albertin
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