«Abbiamo scelto di darci obiettivi di sostenibilità credibili, senza fare promesse che non possiamo raggiungere o facendo finta di essere in un mondo che non c’è più». Mentre alcune delle grandi banche americane si sfilano dagli impegni climatici, Cdp riafferma il proprio ruolo di guida nella transizione del Paese, con un approccio «realista e consapevole dell’importanza e dell’impatto delle tematiche ESG sul sistema economico, sul territorio e sulla vita dei cittadini».
Lo hanno sottolineato i vertici della Cassa durante il Forum Multistakeholder che si è svolto ieri a Milano in Borsa Italiana. «La sostenibilità è a un crocevia a livello mondiale – ha detto il presidente Giovanni Gorno Tempini – la domanda a cui rispondere ora è quale approccio dobbiamo seguire per proteggerne gli aspetti positivi. Cassa guarda a questi temi con un approccio pragmatico e equilibrato. Lo abbiamo visto con il nuovo piano strategico, e ancora di più con il nuovo piano ESG 2025-2027, approvato la scorsa settimana dal cda di Cassa».
Allo stesso tempo, Cdp mette in guardia dai rischi della over regulation, ribadendo il ruolo degli Istituti Nazionali di Promozione (Elti) nel promuovere uno sviluppo che mette insieme competitività e transizione ecologica. «Come Elti abbiamo valutato molto positivamente l’iniziativa legislativa che la Commissione si prepara ad introdurre a febbraio per semplificare i pilastri del Green Deal europeo», ha affermato con riferimento al pacchetto Ominibus l’amministratore delegato Dario Scannapieco, che presiede la European Long-Term Investors Association (Elti), che comprende 33 Banche e Istituti Nazionali di Promozione di tutta Europa.
IL NUOVO PIANO ESG 2025-2027
Il piano ESG, che è stato presentato agli stakeholder ieri pomeriggio e verrà reso pubblico nei prossimi giorni, ha identificato quattro ambiti strategici per coniugare crescita economica e sostenibilità sui quali Cassa prevede di impegnare 81 miliardi di euro di risorse (+24% rispetto al 2022-2024) e in grado di attivare investimenti per circa 170 miliardi (+ 32% vs 2022-2024) anche grazie all’attrazione di capitali di terzi. I quattro ambiti sono:
1. Promuovere la competitività dell’ecosistema di imprese, infrastrutture e amministrazioni pubbliche.
2. Stimolare la sicurezza economica, la resilienza e l’autonomia strategica per ridurre le dipendenze dall’estero.
3. Rafforzare l’inclusione e la coesione sociale e territoriale, con particolare attenzione al Mezzogiorno.
4. Sostenere una transizione verde, ma anche “giusta”, finanziando iniziative di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, all’interno di un percorso che non lasci indietro nessuno.
ANCORA NEBBIA SULLA FINANZA ESG
Oltre il 75% dei ragazzi ritiene che le Istituzioni e nello specifico anche Cdp possano giocare un ruolo importante nella crescita sostenibile del Paese e oltre l’80% del campione crede che Cdp possa consolidare e rafforzare le attività in questo settore. È quanto emerso dai risultati della ricerca Doxa commissionata da Cdp e presentati ieri da Elena Shneiwer, Responsabile ESG Engagement di Cdp, che fotografano il rapporto dei cittadini tra i 14 e i 74 anni nel 2024 rispetto alle tematiche ambientali e sociali in relazione con la finanza, e ai nuovi scenari aperti dall’intelligenza artificiale. Sebbene emerga una conoscenza trasversale da parte degli intervistati delle tematiche ESG senza significative differenze tra le diverse generazioni, l’assenza di adeguate competenze finanziarie e del concetto di finanza sostenibile è un elemento che caratterizza tutte le generazioni intervistate.
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