Btp green, domande per 53 miliardi. Il 37% a investitori italiani

11 Apr 2023
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato i dettagli dell’emissione via sindacato del nuovo Btp Green, con scadenza 30 ottobre 2031 e cedola annua del 4 per cento. Hanno partecipato all’operazione circa 290 investitori per una domanda complessiva che ha raggiunto i 53 miliardi di euro. Rilevante è stata la partecipazione di investitori Esg che hanno sottoscritto circa i due terzi del collocamento.

L’importo emesso è stato pari a 10 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,888 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,056 per cento.

Complessivamente ai fund manager è stato allocato il 42,6% dell’emissione, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 26,9 per cento. Elevata è stata la partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo, che hanno acquistato il 26,6% dell’emissione (in particolare il 14,1% è stato allocato a fondi pensione e assicurazioni, il 12,5% a banche centrali ed istituzioni governative). Agli hedge fund è stato allocato il 2,9% dell’ammontare complessivo mentre la quota residuale è stata sottoscritta da altri investitori.

La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 30 Paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa il 62,6% dell’emissione, mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 37,4 per cento.

Tra gli investitori esteri, di rilievo è stata in particolare la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito (circa il 19,4%). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa continentale, ed in particolare in Francia (11,8%), nei Paesi della penisola iberica (10,4%), in Germania, Austria e Svizzera (4,6%), nei Paesi Scandinavi (4,1%), in Benelux (3,2%) e in altri Paesi europei (6,2%).

Al di fuori dell’Europa, gli investitori provenienti dagli Stati Uniti si sono aggiudicati circa lo 0,6% dell’emissione mentre la restante quota del 2,3% è stata sottoscritta da investitori residenti in Asia.

 

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