Bruxelles, ecco le prime proposte di legge dell’Action Plan
La Commissione europea ha dichiarato di aver adottato ieri «le prime misure concrete che daranno al settore finanziario dell’UE un ruolo predominante nel conseguimento di un’economia più verde e più pulita».
In particolare, sono stati presentate tre proposte di Regolamento, dunque la forma più potente di intervento europeo (il Regolamento è già un atto legislativo vincolante; la Direttiva si rivolge agli Stati membri):
- Regolamento su Low carbon benchmarks and positive carbon impact benchmarks
- Regolamento su The establishment of a framework to facilitate sustainable investment
- Regolamento su Disclosures relating to sustainable investments and sustainability risks
L’iniziativa, che dà seguito al primo piano d’azione dell’Unione europea (l’Action Plan) sulla finanza sostenibile, mira a sfruttare appieno l’influenza del settore finanziario per contrastare i cambiamenti climatici.
La stessa Commissione riassume le principali caratteristiche delle nuove misure in quattro punti.
1. Un sistema di classificazione unificato a livello Ue (“tassonomia”): la proposta definisce criteri armonizzati per stabilire se un’attività economica è ecosostenibile. La Commissione individuerà poco a poco le attività che soddisfano tali criteri, tenendo conto delle pratiche e delle iniziative attuali del mercato e avvalendosi della consulenza di un gruppo tecnico di esperti che è al momento in fase di costituzione. Ciò dovrebbe fare chiarezza sulle attività considerate ecosostenibili, per consentire agli operatori economici e agli investitori di prendere decisioni più informate. Potrebbe anche rappresentare un punto di partenza per la definizione di norme tecniche e marchi per i prodotti finanziari sostenibili, preannunciata nel piano d’azione della Commissione sulla finanza sostenibile.
2. Obblighi degli investitori e adempimenti informativi: la proposta di regolamento introdurrà coerenza e chiarezza sulle modalità con cui gli investitori istituzionali integrano i fattori ambientali, sociali e di governance nel loro processo decisionale. Requisiti più precisi saranno definiti tramite atti delegati adottati dalla Commissione in una fase successiva. I gestori di patrimoni e gli investitori istituzionali dovrebbero inoltre dimostrare in che modo i loro investimenti si allineano con gli obiettivi Esg e rendere noto come adempiono agli obblighi previsti.
3. Indici per investimenti a basso impatto di carbonio: le norme proposte creeranno una nuova categoria di indici, comprendente l’indice di basse emissioni di carbonio (cioè la versione “decarbonizzata” degli indici standard) e gli indici di impatto positivo in termini di carbonio. Questo nuovo standard di mercato dovrebbe riflettere l’impronta di carbonio delle imprese e fornire agli investitori maggiori informazioni sull’impatto di un determinato portafoglio di investimenti in termini di emissioni. Mentre l’indice di basse emissioni di carbonio sarebbe basato su un indice standard di “decarbonizzazione”, quello relativo all’impatto positivo permetterebbe a un portafoglio di investimenti di allinearsi meglio con l’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 °C.
4. Una migliore consulenza ai clienti in materia di sostenibilità: la Commissione ha avviato una consultazione per valutare come integrare in maniera efficace considerazioni d’ordine ambientale, sociale e di governance nella consulenza fornita dalle imprese di investimento e dai distributori di prodotti assicurativi ai singoli clienti. Si tratta di un’iniziativa propedeutica alla modifica degli atti delegati che attuano la direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID II) e la direttiva sulla distribuzione assicurativa. Secondo le norme proposte, nel valutare se un prodotto di investimento soddisfa le esigenze del cliente, le imprese dovrebbero prenderne in considerazione anche le preferenze in materia di sostenibilità. Ciò dovrebbe consentire a un più ampio numero di investitori di avere accesso a investimenti sostenibili.
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