Blue Economy, la fotografia di Unioncamere e Anpal
Nel 2021 sono state programmate 406.500 entrate lavorative dalle imprese dell’Economia del Mare, quasi il 9% del totale complessivo, in aumento del 22,6% rispetto al periodo pre-Covid. Tuttavia, cresce anche la difficoltà di reperimento dei candidati, che si attesta al 24,7% del totale delle richieste. Lo certifica il report “Economia del Mare e Green Deal” del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, che esamina le filiere blu.
Il documento rileva un fattore moltiplicatore delle attività legate all’economia del mare sul resto dell’economia pari a 1,9 euro per ogni euro investito.
Quasi il 78% degli ingressi programmati dalle imprese blu è concentrato nell’alloggio e ristorazione, che assorbe ben 315.010 entrate, seguito dai servizi turistici e di intrattenimento, con 47.360 entrate (11,7%). Gli altri settori pesano nell’insieme per il 10 per cento. Il 61,5% delle entrate è rappresentato dalle professioni commerciali e dei servizi, e il 18,1% da professioni non qualificate.
Difficoltà di reperimento sono segnalate in media da quasi una impresa del mare su quattro, e, rispetto al pre-Covid, il ridotto numero di candidati diviene la principale motivazione, arrivando all’11,5%, mentre le competenze inadeguate coprono il 10,6% delle difficoltà. Soprattutto nell’ambito della cantieristica navale, dove vengono riscontrate in quasi il 43% del totale delle entrate, nel 23,3% dei casi per mancanza di candidati. Anche nel trasporto marittimo e nelle industrie delle estrazioni terrestri e marittime la carenza di figure è la motivazione di gran lunga prevalente, per il 14,4% dei casi su una difficoltà del 25,9% nella prima filiera e per l’11,7% su 21,6% nella seconda.
Dall’analisi dei dati Excelsior per livelli di istruzione emerge che nel 2021 le figure professionali maggiormente richieste dalle imprese blu sono quelle in possesso di qualifica o diploma professionale (53,8%), seguite dai diplomati di scuola secondaria superiore (26,1%), mentre è più limitata la domanda di laureati (3,5%) e diplomati degli Istituti Tecnici Superiori (0,9%).
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