Bankitalia: Omnibus “libera” l’85% delle imprese in Italia

14 Apr 2025
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Omnibus colpirà l’Italia in modo maggiore rispetto al resto d’Europa. Lo spiega Paolo Angelini, vice direttore generale dell’Istituto Nazionale, nell’intervento La sostenibilità nell’industria finanziaria: vecchi modelli per nuovi scenari?” con cui ha introdotto un evento a inizio aprile. «Se è vero, come ho cercato di argomentare, che gran parte delle motivazioni di fondo che giustificavano un impegno sul fronte ambientale rimangono inalterate, la Ue dovrebbe evitare il rischio di correzioni di rotta eccessive». Ad esempio, qualora la recente proposta di direttiva cosiddetta Omnibus venisse approvata nella sua versione attuale, il numero di imprese italiane soggette ad obblighi di reportistica di sostenibilità si ridurrebbe di circa l’85% rispetto alle attuali previsioni della Csrd (la Commissione indicava un calo generale dell’80%, ndr). Verrebbero esentate grandi imprese che già adottano la reportistica di sostenibilità, con risparmi marginali o nulli, mentre gli investitori verrebbero privati di informazioni importanti per una accurata valutazione dei rischi. Un provvedimento del genere andrebbe oltre l’obiettivo, auspicabile, di semplificare il quadro regolamentare, e potrebbe addirittura creare ulteriore complessità». Tra le quali, un aspetto forse fino a oggi sottovalutato, ovvero quello di disturbare l’equilibrio tra gli operatori del mercato. «Per i Paesi che hanno già recepito la Csrd nell’ordinamento nazionale (ad esempio, Italia e Francia) – scrive in nota Angelini – sarà necessario rimettere mano alla legge per evitare che una modifica sostanziale degli obblighi di rendicontazione già imposti a livello nazionale mini la parità di trattamento concorrenziale».

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