INTERVENTO AL CONVEGNO DI NEDCOMMUNITY

Bankitalia detta la linea ai crediti Esg

21 Mar 2022
Notizie ESG Governance Commenta Invia ad un amico
Siani, Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria, ha spiegato che gli intermediari sono chiamati ad agire su tre fronti: processi di credito, processi d’investimento e raccolta e gestione dei dati. Su quest'ultimo aspetto, mancano informazioni dalle pmi

«Il 2022 sarà l’anno in cui le conoscenze acquisite e l’esperienza maturata consentiranno di incorporare il rischio climatico nella vigilanza day-to-day sulle singole banche». Questo il punto di partenza che ha contraddistinto lo speech di Giuseppe Siani, Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, intervenuto nel corso del convegno dal titolo “Rischi ESG nel rapporto banca impresa”, organizzato da Nedcommunity l’11 marzo. Siani ha ricordato che le banche sono chiamate a integrare i fattori Esg all’interno dei loro modelli operativi, rivalutando l’incidenza dei rischi ambientali sull’attività finanziaria e delle modalità con le quali tali rischi si traducono nei rischi di mercato, liquidità e di mercato.

L’INTERVENTO

Bankitalia ha focalizzato l’attenzione sui rischi climatici dando evidenza delle iniziative messe in campo sul piano della vigilanza. Da questo punto di vista, Siani ha sottolineato come Bankitalia abbia iniziato, attraverso un approccio progressivo e pragmatico a «considerare le tematiche ambientali nel dialogo di supervisione con le banche less significant (Lsi)». Un approccio possibile grazie a pratiche di engagement tra le authorities e i rappresentati bancari, sviluppati tramite approfondimenti e interviste su un campione di banche “less significant” con l’obiettivo di acquisire informazioni sulle iniziative ongoing e valutare la consapevolezza dei manager bancari riguardo alla rilevanza dei climate risk. Una necessaria consapevolezza che il Capo del Dipartimento Vigilanza di Bankitalia afferma essere in capo principalmente ai membri del Cda. L’analisi condotta nel 2021 ha messo in luce una crescita in termini di maturità, al netto di livelli di consapevolezza non omogenei.

Bankitalia ha messo in campo un’attività di mappatura e supervisione che sarà intensificata già a partire dalle prossime settimane, con la pubblicazione di una «prima versione delle aspettative di vigilanza sulle Lsi e intermediari finanziari, che riguarderanno la pianificazione strategica, la governance, i presidi organizzativi, i sistemi di risk management e i livelli di trasparenza informativa».

In quest’ottica, gli intermediari dovranno verificare la loro preparazione definendo eventualmente piani di azione volti a colmare i gap riscontrati. Un’attività che consentirà a Bankitalia di individuare le best practices adeguando il framework di riferimento. In questo scenario, Siani ha sottolineato come Bankitalia abbia aderito attraverso un campione di Lsi – Less significant Institutions all’indagine tematica portata dal meccanismo di vigilanza unico sulle “banche significative”. Evoluzioni che nel medio periodo porteranno sempre di più ad includere «i rischi climatici […] nell’ordinario dialogo di vigilanza nell’ambito delle valutazioni periodiche sui singoli intermediari».

AREE D’INTERVENTO

A seguito di tali considerazioni, tre sono le aree d’intervento evidenziate nel corso dello speech su cui sono chiamati ad agire gli intermediari: processi di credito,  processi d’investimento e raccolta e gestione dei dati. Per quanto riguarda il primo punto Siani ha sottolineato come «gli incentivi a finanziare la transizione non devono comportare un generale abbassamento degli standard creditizi, ma, piuttosto, devono stimolarne un rafforzamento tramite l’integrazione dei fattori Esg nel set informativo utilizzato». In quest’ottica gli intermediari saranno chiamati a considerare la sostenibilità e la credibilità dei progetti di transizione raccogliendo informazioni sugli obiettivi aziendali legati al climate change anche monitorando regolarmente la corretta destinazione dei proventi. A tal fine Siani sottolinea la necessità da parte delle banche di mettere in campo verifiche adeguate, al fine di evitare una «sottovalutazione del rischio e danneggiare anche la reputazione degli intermediari».

Focalizzando l’attenzione sul tema della raccolta e gestione dei dati, Siani ha sottolineato come tale sfida sia cruciale. Godere di informazioni affidabili e comparabili, ha detto, «rappresenta un elemento essenziale per realizzare il processo di transizione e la coerente allocazione delle risorse finanziarie. Una sfida purtroppo ad oggi troppo complessa, tenuto conto di una disponibilità di dati insufficiente anche a causa di un tessuto imprenditoriale medio-piccolo».

Stefano Ferrari

 

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