Banca Prossima finanzia le luci prodotte nel carcere di Opera
È stato presentato ieri il progetto “Luce per il futuro”, iniziativa di industria permanente all’interno della Casa di Reclusione di Opera. Il progetto coinvolge il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Invictor Led, azienda specializzata in costruzione e progettazione di apparecchi a led, Banca Prossima (la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata esclusivamente al nonprofit) e Fondazione Fits! (Fondazione per l’Innovazione del Terzo Settore, costituita sempre da Banca Prossima).
In fase sperimentale, e con possibili evoluzioni in altre realtà carcerarie, il progetto consente a dieci detenuti di specializzarsi nella produzione di apparecchi di illuminazione a led e di ottenere in seguito l’assunzione a tempo indeterminato presso l’azienda Invictor Led, ponendo così le basi per un ritorno pieno e integrato nella società.
Il progetto “Luce per il futuro” prevede una linea produttiva di assemblaggio (con una capacità produttiva annua variabile da 6.000 a 8.000 apparecchi a led per esterni) all’interno della Casa di Reclusione di Opera, per offrire ai detenuti coinvolti un lavoro e una formazione tecnica, utile anche dopo la fine della pena.
Invictor Led è un’azienda innovativa di San Giuliano Milanese, che sviluppa e produce dispositivi di illuminazione di nuova generazione a tecnologia led. La Fondazione Fits! e Banca Prossima hanno supportato la nascita del progetto e il finanziamento della linea produttiva.
Grazie allo snellimento delle procedure introdotte dalla Legge Smuraglia del 2000, avviare iniziative imprenditoriali che coinvolgono persone in esecuzione penale è diventato più semplice. Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2013 in Italia risultavano occupati in attività lavorative il 23,3% dei detenuti in carcere (in aumento del 13,6% rispetto al 2000). Il tasso di recidiva scende dal 70% al 30% quando viene avviato un percorso formativo e lavorativo.
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