Axa: nel trimestre peggiore, i leader Esg battono tutti
Le società con i rating Esg più alti hanno dimostrato maggiore capacità di resistere al crollo dei mercati provocato dall’epidemia da Coronavirus rispetto alle società coi rating più bassi. È quanto emerge dall’analisi di Axa Im sul mercato azionario e obbligazionario nel primo trimestre del 2020.
«La crescita degli investimenti responsabili nel corso degli ultimi dieci anni – si legge in una nota – ha generalmente coinciso con la fase rialzista del mercato azionario più lunga della storia. Ciò significa che non abbiamo potuto rilevare la performance delle aziende con differenti rating ambientali, sociali e di governance (Esg) durante una fase di grave recessione del mercato. La pandemia da Coronavirus, che ha avuto origine a Wuhan in Cina alla fine del 2019, ha provocato un calo del mercato azionario rapido e profondo. Per alcuni dei principali indici azionari mondiali, come l’S&P 500 e il Ftse 100, è stato il trimestre peggiore dal 1987. L’Msci All Country World Index (MSCI ACWI), un indice di azioni dei mercati sviluppati ed emergenti, è sceso di un terzo rispetto ai massimi di inizio febbraio per attestarsi sul minimo trimestrale1 a fine marzo».
Questo scenario in caduta ha consentito un importante banco di prova per gli Esg.
«Alla fine del primo trimestre – prosegue la nota – abbiamo condotto un’analisi sulla performance di società con rating Esg diversi nella fase ribassista del mercato azionario. Abbiamo condotto la stessa analisi anche per il mercato obbligazionario. Abbiamo rilevato che, in entrambe le asset class, gli investimenti con rating Esg più alti, calcolati col metodo di punteggio quantitativo Esg interno di Axa Investment Managers (vedi metodologia), hanno riportato performance assai più brillanti e dimostrato una maggiore capacità di resistenza nel trimestre rispetto agli investimenti con rating Esg più bassi». In entrambe le asset class, gli Esg Leader hanno fatto meglio anche del relativo indice di riferimento.
Nel mercato azionario, nel primo trimestre i titoli migliori nella categoria “Esg Leader” (con i rating Esg più alti, con un punteggio di 8 o superiore in una scala da 0 a 10) hanno superato quelli coi rating peggiori ovvero gli “Esg Laggard” (con un punteggio di 2 o inferiore in una scala da 0 a 10) di 16,8 punti percentuali.
Nello stesso periodo, nel reddito fisso, le obbligazioni delle società Esg Leader hanno superato quelle Esg Laggard di 5,2 punti percentuali.
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