Aviva avverte le aziende: no a passi indietro su transizione equa
Aviva Investors, la divisione globale di asset management di Aviva Plc, ha ammonito le aziende affinché non compromettano gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine. Secondo il gestore britannico, le sfide contingenti (shock energetici, interruzioni della catena di approvvigionamento, inflazione elevata e rischio di recessione), non devono tradursi in un arretramento sul fronte Esg.
Mark Versey, chief executive dell’asset manager che gestisce 232 miliardi di sterline e che mira a diventare una società a zero emissioni entro il 2040, ha esposto le sue speranze nell’annuale lettera ai presidenti delle società di cui Aviva Investors è azionista o obbligazionista. Ha dichiarato che quest’anno le priorità della società in materia di stewardship si concentreranno sulle modalità con cui le società affrontano la crisi del costo della vita, la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e la riduzione di biodiversità. Aviva, si legge in una nota, «guarderà con sfavore ogni tentativo finalizzato alla protezione della redditività e dei rendimenti attraverso un trasferimento sproporzionato dei costi a dipendenti, fornitori e clienti».
La lettera, inviata a circa 1.600 aziende in 31 Paesi, illustra i metodi più efficaci con cui le imprese possono affrontare questi temi. Aviva Investors riterrà responsabili i consigli di amministrazione e i singoli amministratori delle società in cui il processo di cambiamento rispetto a queste tematiche risulti tardivo.
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