Assifact, l’associazione italiana per il factoring, è al lavoro per definire linee guida Esg per il factoring. In una nota emessa a valle dell’assemblea annuale, l’Associazione ha indicato di aver avviato un progetto per «identificare e valutare gli impatti Esg sul modello di business del factoring e a definire un output finale rappresentato da linee guida Esg specifiche per i factor in grado di supportare gli operatori nell’identificazione delle principali azioni di adeguamento per la transizione verso una finanza sostenibile».
L’obiettivo di Assifact, che ha avviato il progetto in collaborazione con Pwc, è integrarenelle strategie delle società di factoring i fattori Esg, e in generale i principi di sostenibilità, sia per la selezione delle imprese clienti sia per la valutazione del rischio, in linea con il percorso di finanziamento della crescita sostenibile tracciato dalla Commissione Europea, dalla BCE e dall’EBA, l’autorità bancaria europea.i fattori Esg nella selezione delle imprese-clienti e nella valutazione del rischio. «L’evoluzione del modello di business dei factor – spiega l’Associazione – porta un’ottimizzazione delle modalità di origination del credito tramite l’integrazione dei fattori Esg all’interno della valutazione del rischio e dei driver di selezione delle imprese clienti».
Nel 2021 il factoring è tornato a crescere: nel mese di maggio il turnover del factoring italiano è cresciuto di circa il 49% rispetto allo stesso mese dell’anno passato, portando a +9,82% la crescita del volume d’affari cumulativo dei primi cinque mesi. Per l’intero 2021 le stime di Assifact sono positive. «Il factoring – scrive Assifact – conferma il suo ruolo di supporto flessibile ai fabbisogni di capitale circolante delle imprese: se nel 2020 il crollo del fatturato delle imprese aveva generato un volume d’affari cumulativo al 31 dicembre di 228 miliardi di euro, in calo del 10,83% sul 2019 per la prima volta da oltre un decennio, oggi il turnover del settore del factoring “segue”, con un deciso recupero, il rimbalzo del fatturato industriale nel secondo trimestre del 2021». Si tratta di un andamento in linea con quanto accaduto a livello globale, dove l’Italia anche nel 2020 ha comunque mantenuto le posizioni con una quota dell’8,4% del factoring mondiale e del 12,4% di quello europeo.
assifactfactoringlinee guidarischio