Nel 2016 Apple ha interrotto i rapporti con 22 società, tra fonderie e raffinerie, perché non rispettavano gli standard minimi previsti dalla società hi-tech californiana. È quanto dichiarato dalla stessa azienda nel suo ultimo Supplier Responsability Report.
Nel documento, inoltre, si scopre che dal 2015 la Apple verifica il 100% della sua catena di fornitori per i quattro minerali più esposti a rischi Esg (stagno, tantalio, tungsteno e oro) e per il cobalto (quest’ultimo è stato aggiunto all’auditing nel 2016).
Complessivamente, i fornitori che lavorano i minerali per l’azienda di Cupertino sono attualmente 256.
Applemineralisupply chain