Anche la Consob protegge il whistleblower
Consob ha approvato il primo Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione. Il piano è stato predisposto tenendo conto delle specificità istituzionali e funzionali della Consob. Definisce gli obiettivi e illustra il processo di gestione del rischio, dando conto delle modalità utilizzate per l’analisi e la valutazione dell’esposizione al rischio e delineando, conseguentemente, gli interventi individuati come prioritari.
In fase di prima attuazione sono stati delineati nel Piano gli eventi rischiosi relativi ai processi e alle aree obbligatorie che la legge n. 190/2012 tipizza in termini di rischio corruttivo: il reclutamento e gli avanzamenti di carriera del personale; gli affidamenti di lavori, servizi e forniture; i provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto e immediato per il destinatario; i provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto e immediato per il destinatario. Progressivamente ne sarà ampliata la valutazione, fino a giungere alla copertura dell’intero perimetro dei processi operativi dell’Istituto.
Quanto agli interventi individuati come prioritari per ridurre l’esposizione al rischio corruttivo ed in linea con il Piano Nazionale Anticorruzione, nel Piano Consob sono definite una serie di misure di prevenzione da realizzare/implementare quali, ad esempio la trasparenza, il codice di comportamento dei dipendenti, la rotazione del personale, l’astensione in caso di conflitto di interessi, la tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito (whistleblower), un’intensa attività di formazione che riguarderà l’intero personale dell’Istituto.
Contestualmente all’adozione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione è stato anche approvato l’aggiornamento del Programma per la trasparenza e l’integrità che, a partire da quest’anno, diviene un allegato del medesimo Piano.
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