Amundi chiude il primo trimestre 2020 con il segno più e 1.527 miliardi di masse in gestione al 31 marzo 2020, con una crescita del 3,5% sullo stesso periodo del 2019 «trainata dal segmento retail e dalle joint venture (+12,1 miliardi di euro)». I dati, diffusi dall’asset manager il 30 aprile scorso, indicano come, nel periodo Amundi abbia continuato a sviluppare la propria offerta Esg. «Le masse gestite di Amundi che integrano i criteri Esg hanno raggiunto i 314 miliardi di euro – si legge nel comunicato sulla trimestrale –, un aumento anno su anno del 7%. Inoltre, Amundi ha continuato a guidare l’innovazione Esg lanciando nuove iniziative specifiche su due priorità aziendali: la transizione energetica e la disuguaglianza sociale».
Tra gli altri risultati la società evidenzia un risultato operativo lordo (escludendo l’utile finanziario) in aumento del 12,2% rispetto al I trimestre 2019; ricavi netti da masse in gestione pari a 673 milioni di euro (+5,1%); e costi operativi in calo dell’1,4% pari a 331 milioni di euro. L’utile netto contabile è di 193 milioni di euro rispetto ai 235 milioni del primo trimestre 2019, mentre l’utile netto adjusted è pari a 206 milioni di euro (rispetto a 247 milioni di euro nel primo trimestre 2019). L’utile finanziario è in negativo (-61 milioni di euro), spiega la nota, a causa della «valutazione mark-to-market di fine marzo 2020 del portafoglio d’investimento e del capitale iniziale», mentre il rapporto cost/income inferiore al 50% escluso l’utile finanziario e pari al 54,1% se si include l’utile finanziario (rispetto al 50,9% del primo trimestre 2019).
La società sottolinea come nel trimestre abbia mantenuto l’operatività «al 100% per i proprio clienti» applicando, per il 95% dei dipendenti il lavoro in remoto in oltre 30 Paesi.
Amundiesgtrimestrale