Ad Haiti arrivano le cucine solari. Si tratta di un dispositivo basato su un sistema a concentrazione solare: attraverso una lente, l’energia solare si tramuta in energia termica che viene immagazzinata in una ‘batteria termica’. Come materiale termoconvettore sono utilizzati dei “Sali Fusi”, componenti né infiammabili né tossici che sono normalmente utilizzati come fertilizzante in agricoltura a basso costo e facilmente reperibili.
Tutto nasce da un progetto made in Italy, “Cucine solari per Mont-Organisé” presentato da AFNonlus a Expo, che punta a incentivare ad Haiti l’utilizzo delle cucine solari per ridurre l’utilizzo della legna secca e soprattutto quello della legna verde. L’obiettivo, tra gli altri, è quello di arginare la cattiva abitudine ad ardere legna verde che, bruciata, produce fumi tossici nocivi per la salute, ma che viene usata per supplire alla mancanza di legna secca. Sono migliaia gli haitiani che a oggi non hanno accesso alle fonti tradizionali per l’energia e devono far fronte ai bisogni della vita quotidiana come possono.
Senza elettricità o gas, anche cucinare si trasforma in un problema socio-sanitario cruciale a cui si aggiunge un’urgenza di carattere ecologico: il continuo ricorso alla legna ha come conseguenza un disboscamento incontrollato e favorisce la progressiva diminuzione dell’acqua a disposizione.
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