La Fondazione Finanza Etica (Ffe) del gruppo Banca Etica ha partecipato come azionista critico all’assemblea degli azionisti di Acea, la multiutility controllata dal Comune di Roma e dai gruppi Caltagirone e Suez, che gestisce servizi idrici, elettrici e il trattamento dei rifiuti.
La Fondazione ha criticato le gestione finanziaria della controllata Acea Ato 2, che gestisce i servizi idrici a Roma e in altri 110 comuni. «Nel 2012 è stata cancellata la remunerazione garantita del 7% per gli azionisti di Acea Ato 2 per recepire l’esito del referendum del 2011», ha detto il direttore di Ffe, Simone Siliani. «Ma poi Acea Ato 2 ha aumentato le tariffe dell’acqua giustificando l’aumento con nuovi investimenti, che però non sono stati fatti. In questo modo la redditività per gli azionisti è addirittura aumentata dal 7% garantito al 10% attuale. Una beffa».
La Fondazione è intervenuta anche sulla nomina del nuovo cda di Acea. «Si è persa una grande occasione», sostiene Siliani. «Invece che sperimentare nuovi metodi, imparziali e trasparenti per la scelta dei candidati, il Comune di Roma si è piegato alle vecchie logiche di lottizzazione politica».
«Abbiamo comprato cinque azioni della società per intervenire come azionisti critici su proposta del Forum italiano dei movimenti per l’acqua», spiega Siliani, intervenuto sul primo e quarto punto all’ordine del giorno: bilancio e nomina del cda.
Dopo l’assemblea, la Fondazione Finanza Etica si è incontrata con Acea.
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