Centinaia e centinaia di ragazzi di 18 scuole medie che praticano sport hanno partecipato ieri a Roma alla 15ma Festa dell’etica nello sport. L’iniziativa (patrocinio di Coni, Lega calcio di B, e di varie federazioni) è promossa dal Mecs, Movimento per l’etica la cultura e lo sport, e ha l’obiettivo “di diffondere i valori fondamentali dello sport come lealtà, equità, amicizia, rispetto di compagni, regole ed avversari”.
Nella conferenza organizzata durante la mattinata è intervenuto anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha definito la giornata di oggi «fondamentale. Da qui parte tutto. Se cresce, le nuove generazioni staranno meglio di noi». Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, oltre a Malagò, anche il presidente del Cip, il Comitato paralampico, Luca Pancalli, e il presidente del Movimento per l’etica, la cultura e lo sport, che ha organizzato l’evento, Gianni Rivera. Malagò ha ricordato che ci sono «11 milioni di tesserati in Italia tra Federazioni e enti di promozione» e «30 milioni di praticanti». Non solo. Ha sottolineato che il Comitato olimpico italiano è considerato «il comitato più prestigioso al mondo».
Pancalli, invece, davanti ad una platea di giovani studenti delle scuole medie, ha evidenziato l’importanza del ruolo dei genitori: «Dovremmo essere consapevoli della nostra responsabilità come educatori, dirigenti , come coloro che devono trasferire ai giovani, ai ragazzi, comportamenti rispettosi dei doveri morali». Per Pancalli «i giovani, quello che imparano nello sport, dovrà essere quanto dovranno seguire nella vita». Da parte sua Rivera ha chiesto a tutti di educare i ragazzi all’etica nello sport fin dalle prime classi dell’infanzia.
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