ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… studiano la sostenibilità/ 74
Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DEL report…
Doing Good or Feeling Good? Detecting Greenwashing in Climate Investing (Edhec)
ARTICOLO: Il greenwashing nel fondo verde
Ci sono vaste incoerenze tra gli obiettivi dichiarati dai fondi basati su strategie incentrate sul clima e il reale impatto dei loro investimenti. È questa la conclusione raggiunta dalla business school parigina Edhec al termine di un’analisi dei rischi di greenwashing nella costruzione di portafogli sulla base di strategie climatiche, in particolare le strategie di allineamento al target Net Zero. Gli accademici parigini spiegano che i dati climatici incidono in media al massimo per il 12% nelle azioni del portafoglio: l’88% di ciò che guida un fondo per il clima è ciò che si trova dietro qualsiasi altro investimento non verde. Lo studio ha anche scoperto che le strategie climatiche dei gestori di fondi quasi sempre «ignorano completamente se un’azienda ha migliorato o meno le proprie prestazioni climatiche», e addirittura gli investitori aumentano spesso le loro partecipazioni in azioni di società con prestazioni climatiche in peggioramento.
ABBIAMO PARLATO DEL working paper…
Is There a Role for Benefit Corporations in the New Sustainable Governance Framework? (European Corporate Governance Institute)
ARTICOLO: Società Benefit, quale ruolo? In prospettiva, “solo” comunicazione
In una fase di grande entusiasmo verso ogni forma di riconoscimento alla sostenibilità, in giugno l’European Corporate Governance Institute (Ecgi) ha pubblicato un working paper che aiuta a riflettere sulla differenza tra obiettivi di comunicazione e obiettivi di costruzione di una solida Esg Identity. In particolare, l’analisi mette in discussione l’utilità dell’adozione del modello di società benefit, in uno scenario in cui la governance aziendale sarà sempre più integrata con i fattori environmental, social e governance. È una doccia piuttosto gelata per chi sta pensando di risolvere la propria sostenibilità affidandosi all’etichetta B Corp o alla forma giuridica delle società benefit. E fa eco a quanto esclamato qualche settimana fa da Jon Thompson, amministratore delegato del Financial Reporting Council, secondo cui gli Uk hanno già i mezzi per guidare le aziende verso responsabilità diverse dalla performance finanziaria e non c’è alcuna necessità di introdurre uno status giuridico di “società benefit”, o B-Corp.
ABBIAMO PARLATO DEll’analisi…
Tracking the contribution of national covid-19 recovery efforts towards a climate neutral EU (Wuppertal Institute e E3G)
ARTICOLO: I Pnrr d’Europa bocciati in sostenibilità
Molti piani nazionali di rilancio rischiano di non raggiungere l’obiettivo del 37% di spesa per il clima. Lo rivela il Green Recovery Tracker, una piattaforma interattiva che misura il contributo alla transizione verde dei Pnrr degli Stati membri dell’Unione europea beneficiari del Next Generation Eu. Lo strumento è stato lanciato dal Wuppertal Institute, un istituto di ricerca tedesco su clima, ambiente ed energia, e da E3G, un think tank indipendente europeo sul climate change. La valutazione si basa su un’analisi quantitativa e qualitativa condotta in collaborazione con esperti locali. Il progetto si avvale di analisi e ricerche degli istituti di ricerca e organizzazioni nazionali aderenti all’iniziativa, fornendo analisi specifiche e un monitoraggio costante dei Pnrr a livello nazionale. Ad oggi, la piattaforma ha mappato la quota Esg dei piani di rilancio di oltre 15 Paesi dell’Ue.
ABBIAMO PARLATO DELlo studio…
Trends, Risks and Vulnerabilities (TRV) Report of 2021 (Esma)
ARTICOLO: Esma, green bond promossi per liquidità e impatto ambientale
Nel suo studio dell’1 settembre “Trends, Risks and Vulnerabilities (TRV) Report of 2021” Esma, in aggiunta al monitoraggio dei rischi, esplora i rischi per la stabilità finanziaria dell’outsourcing dei servizi di cloud, delle agenzie sul rating di credito e dei green bond. Il mercato delle emissioni verdi sta attirando un crescente numero di emittenti, aspetto che ha implicazioni per l’impatto ambientale di questi strumenti e per la loro liquidità. In primo luogo, lo studio rileva che in effetti i green bond hanno agito come un indicatore degli impegni sul clima delle aziende: quelle che hanno emesso green bond hanno con maggiore probabilità fatto disclosure sulle loro emissioni, e hanno in media ridotto la loro intensità di carbonio più che altre aziende. In secondo luogo, sottolinea che a fronte di una liquidità inferiore a quella delle obbligazioni convenzionali, non si sono registrate vulnerabilità per questo tipo di titoli, nemmeno durante le turbolenze del Covd-19.
ABBIAMO PARLATO DEL paper…
ESG and the Pricing of IPOs: Does Sustainability Matter (University of Lugano)
ARTICOLO: Il prospetto Esg spinge il prezzo dell’Ipo
Esiste una relazione significativa tra le comunicazioni Esg aziendali e l’andamento delle azioni il primo giorno dell’Ipo (Offerta pubblica iniziale). È quanto emerge da un’analisi condotta sul mercato americano delle Ipo che indaga la relazione tra la quantità di comunicazione Esg che le aziende pubblicano nei prospetti obbligatori, prima di quotarsi in Borsa, e tre importanti parametri relativi alla quotazione: la revisione del prezzo di collocamento delle azioni rispetto alla forchetta di prezzo (price revision), la misura della valutazione aziendale (Tobin’s Q), e l’aumento del prezzo delle azioni il primo giorno sul mercato secondario (first-day returns). Dal paper emerge che una maggiore comunicazione Esg riduce i margini di errore (e gli sbalzi post quotazione). In questo modo, aiuta le aziende a raccogliere più capitale con il collocamento e a lasciare meno soldi sul tavolo.
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