ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… fanno sostenibilità/ 75
Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO di…
Kevin Dancy, ceo di Ifac
ARTICOLO: Reporting, manca lo standard di assurance
Un nuovo studio dell’Ifac, Federazione Internazionale dei Commercialisti, e dell’Aicpa & Cima, l’Associazione Internazionale dei Commercialisti Certificati, mette allo scoperto la frammentazione e i ritardi a livello globale nella certificazione della reportistica sulla sostenibilità da parte di società di revisione esterne. Una varietà di approcci e ritardi che impatta direttamente sulla qualità e credibilità della reportistica Esg. «La comunità globale ha sempre più bisogno di rispondere a diverse domande complesse: la rendicontazione sulla sostenibilità dovrebbe essere richiesta? E in questo caso, la garanzia sulla reportistica effettuata deve essere obbligatoria? E chi dovrà assicurarla?», chiede il ceo di Ifac, Kevin Dancy. «Con questi nuovi dati a disposizione, l’Ifac sta avviando un confronto basato su analisi empiriche con i nostri associati e con gli stakeholder a livello globale per sviluppare un dibattito ampio e contribuire a segnare i prossimi passi da fare in nome dell’interesse pubblico».
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Gianluca D’Alessio, senior portfolio manager di Farad Investment Management
ARTICOLO: Appuntamenti Farad lancia il GreenEthica Sustainable Scoring System
Farad Investment Management, la Sgr del gruppo Farad, ha presentato il GreenEthica Sustainable Scoring System, il sistema proprietario di punteggio Esg, sviluppato in risposta ai requisiti di trasparenza sanciti dalla normativa europea Sfdr, attraverso cui gli investitori potranno allineare il proprio portafoglio agli Sdgs. «Negli ultimi anni, c’è stato un forte aumento del numero di fondi che dichiarano di seguire i criteri Esg», commenta Gianluca D’Alessio, senior portfolio manager di Farad Investment Management. «Tuttavia molti si stanno in realtà classificando come “Articolo 6”, ovvero fondi mainstream senza un esplicito ambito di sostenibilità, e a diversi è stato richiesto di cambiare il nome del fondo stesso e di rimuovere tutti i riferimenti alla sostenibilità. Abbiamo voluto offrire agli investitori un servizio in grado di identificare i prodotti realmente sostenibili nei quali si possano riconoscere, al fine non solo di evitare di incorrere in episodi di greenwashing, ma anche di quantificare quanto i loro investimenti stiano contribuendo positivamente all’implementazione di ciascuno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Nazioni Unite».
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Allison Herren Lee, commissiaria della Sec
ARTICOLO: Materialità, la Sec sfata quattro miti
Nel suo discorso al 2021 Esg Disclosure Priorities Event, la commissiaria della Sec, Allison Herren Lee, ha sfatato quattro miti sulla materialità. Uno: non è vero che le questioni Esg materiali per gli investitori sono già oggetto di richieste di disclosure stabilite dalla normativa sui titoli quotati. «La disclosure di una società quotata non dipende in maniera automatica dall’esistenza o dal verificarsi di un fatto materiale», dice Herren Lee, ma è richiesta solo quando c’è uno specifico dovere a farla. Due: non è vero che se qualcosa è materiale, è già stata rendicontato. «Anche quando un dovere a fare disclosure esiste – precisa la commissiaria –, uno standard basato sui principi che richiede in modo ampio una disclosure di “informazioni materiali” presuppone che i manager, inclusi i loro avvocati, commercialisti e revisori, intendano correttamente la materialità. Al contrario, spesso non lo fanno». Tre: c’è un elevato fraintendimento sul mandato della Sec, l’autorità che la legge dà «non è qualificata dalla materialità». Quattro: non è vero che clima e Esg sono questioni di interesse sociale o “politico”, e non materiali per gli investimenti o le decisioni di voto.
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Anne Schoemaker, direttrice associate di Sustainalytics
ARTICOLO: Sustainalytics, nuovo Taxonomy tool
La società di raccolta e analisi dati Sustainalytics ha lanciato un nuovo prodotto che permetterà agli investitori di accedere a dati dettagliati sulle attività sostenibili a livello ambientale delle aziende, e di valutare quindi i propri investimenti in base agli obiettivi e criteri della Tassonomia Ue. I dati si basano sulle ricerche in ambito Esg realizzate da Sustainalytics, compresi i modelli di stima laddove i dati non siano disponibili. «Siamo fieri del livello di dettaglio che la nostra ricerca sulle attività sostenibili è in grado di offrire agli investitori. Mentre i requisiti tecnici della Tassonomia Ue sono ancora in via di definizione, gli investitori possono avvalersi di uno strumento attraverso cui identificare le attività sostenibili a livello ambientale e poter quindi costruire prodotti di investimento credibili», ha dichiarato Anne Schoemaker, direttrice associate di Sustainalytics. «Seguendo l’evoluzione normativa – ha aggiunto – Sustainalytics migliorerà passo dopo passo la sua data solution, aiutando gli investitori ad allinearsi sempre di più alla Tassonomia».
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Alberto Chiarini, amministratore delegato di Eni gas e luce
ARTICOLO: Eni gas e luce diventa Società Benefit
Eni gas e luce ha aggiornato il proprio Statuto Sociale in Società Benefit. La controllata di Eni è la prima grande azienda italiana del settore dell’energia a integrare nel proprio oggetto sociale, accanto all’obiettivo di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società, le comunità, le persone, e l’ambiente. Gli obiettivi di Società Benefit, ha scritto il gruppo in una nota, saranno anche sostenuti dall’integrazione delle attività di energia rinnovabile nella società. «L’aggiornamento dello Statuto in Società Benefit – ha dichiarato Alberto Chiarini, amministratore delegato di Eni gas e luce – segna per noi un ulteriore passo nella realizzazione degli impegni portati avanti negli ultimi anni. Dalla sua costituzione, Eni gas e luce ha sempre lavorato per proporre prodotti e servizi che andassero oltre la fornitura di gas ed energia con l’obiettivo di aiutare le persone a farne un uso migliore. Con l’integrazione del business delle rinnovabili, Eni gas e luce acquista un ruolo sempre più centrale e di avanguardia nella transizione energetica».
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