Climate Law: le proposte Ue per ridurre le emissioni
La Commissione europea ha presentato le proposte di riforma per il raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Colonna portante del piano di Bruxelles, come segnalato nella Rassegna stampa aumentata Esg/ 268, è una riforma complessiva dell’Ets, il sistema che regola il mercato delle quote di carbonio in Europa, con l’obiettivo di incrementare il taglio delle emissioni entro il 2030 dall’attuale soglia di 40% al 55%, includendo nel sistema anche settori sinora esclusi, come quello del trasporto marittimo e dell’aviazione.
La Commissione propone inoltre di introdurre un distinto sistema di quote di Co2 per il trasporto urbano e per il riscaldamento degli edifici, da rendere operativo a partire dal 2025, con una riduzione delle emissioni pari ad almeno il 43% entro il 2030. Più stringenti saranno anche gli obiettivi annuali di riduzione delle emissioni, passando dai 2,2% attuali al 4,2% avanzato nella proposta dell’esecutivo Ue.
Al fine di prevenire la concorrenza sleale da parte di Paesi extra-Ue o la delocalizzazione di attività inquinanti in giurisdizioni terze, il piano prendere l’introduzione di una carbon border tax nei settori dell’energia elettrica e nella produzione di ferro, acciaio, alluminio, fertilizzanti e cemento. Altra misura di primario rilievo è quella di istituire un Fondo sociale da circa 10 miliardi di euro l’anno, diretto al 20% dei cittadini europei che saranno più vulnerabili di fronte alle misure proposte, in particolare quelle legate al contenimento delle emissioni nel trasporto pubblico e nel riscaldamento domestico.
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