L’investimento tematico sostenibile /1: il caso delle strategie SMaRT Food

La produzione alimentare e l’agricoltura esercitano un impatto significativo sull’ambiente e sul cambiamento climatico. L’impronta ambientale dell’agricoltura commerciale varia a seconda dei singoli prodotti, ma quelli di origine animale, in particolare quelli di carne bovina, sono responsabili della maggior parte dell’impatto che gli alimenti esercitano sull’ambiente, ovvero del 31% delle emissioni di gas serra e del 43% dello sfruttamento del suolo (si veda Grafico 1).

Oltre agli aspetti ambientali, il settore alimentare porta con sé diverse problematiche di natura sociale, che vanno dalle scarse retribuzioni dei contadini, allo sfruttamento dei migranti nei campi, fino alle questioni relative all’accessibilità di generi alimentari abbordabili, sufficienti, sicuri e sani. La pandemia ha poi gettato nuova luce su alcuni problemi del settore alimentare, quali le inadeguate condizioni di lavoro nei macelli, molti dei quali sono diventati focolai di Covid, e ha rafforzato la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla necessità di un consumo più consapevole e salutare.

Un cambiamento della dieta a favore di cibi vegetariani può infatti contribuire a ridurre l’effetto del surriscaldamento globale provocato dai gas serra e a dare nuova forma a un sistema alimentare ancora inefficiente e dannoso. Secondo gli scienziati, per tenere sotto controllo l’aumento della temperatura globale dobbiamo consumare meno carne, meno zucchero, bere meno latte e prediligere verdure, noci e semi. Un nuovo comportamento alimentare dal “potenziale trasformativo”⁽ⁱ⁾.

Alleggerire l’impronta ecologica

Ci sono vari modi per ridurre gli effetti ambientali del sistema alimentare:

• modificare la dieta a favore di cibi più sani e di origine vegetale
• migliorare le tecnologie e le modalità di gestione
• ridurre la perdita di cibo e gli sprechi

Gli scienziati sono convinti che una combinazione di queste misure riuscirà a mitigare con successo l’aumento previsto della pressione ambientale ascrivibile al settore alimentare entro il 2050^(iì).

Un cambiamento nel ruolo della carne ha determinato un’ampia diffusione delle diete flexitariane (semivegetariane), che ha spinto gli operatori del settore alimentare ad adattarsi e a fornire un migliore accesso e una maggiore visibilità a questi prodotti. Incoraggia notare come questi e altri sforzi stiano contribuendo a rendere la catena di approvvigionamento alimentare sempre più sostenibile e resiliente agli shock sanitari ed economici. Procedendo in questa direzione, l’alimentazione, la produzione alimentare e l’agricoltura diventeranno alternative sempre più interessanti per i portafogli degli investitori focalizzati sui criteri ambientali, sociali e di governance (ESG).

Focus sulla strategia SMaRT Food

In BNP Paribas Asset Management riteniamo che il cambiamento positivo sia già in corso e stiamo già cercando quelle aziende con un approccio SMART alla produzione alimentare. Il mondo ha bisogno di soluzioni sostenibili ed efficaci per supportare una filiera di alimenti di buona qualità nel viaggio dal campo alla tavola: siamo sulla soglia di una nuova rivoluzione agricola che trasformerà il modo in cui coltiviamo, trasportiamo e consumiamo prodotti alimentari.

Il fondo BNP Paribas SMaRT Food investe nella rivoluzione agricola per sostenere un futuro migliore attraverso l’identificazione di opportunità di investimento a lungo termine in tutta la catena del valore alimentare, dal “campo alla forchetta”. Nel nome del Fondo, l’acronimo “SMaRT” sta per “prodotto sostenibilmente e trasformato responsabilmente” (Sustainably Manufactured and Responsibly Transformed).

BNP Paribas SMaRT Food è un fondo azionario globale con caratteristiche peculiari, gestito da un team di specialisti degli investimenti in campo ambientale con oltre 10 anni di esperienza nel settore. Il fondo è gestito da Impax AM, società leader nel mercato degli investimenti ambientali, la cui attività d’investimento riflette la transizione verso un’economia globale più sostenibile.

Il portafoglio investe in 30-40 aziende con utili elevati e costanti che operano nei seguenti settori: – riduzione dello spreco alimentare, riciclaggio degli imballaggi, riduzione delle emissioni di CO2, miglioramento della gestione delle risorse idriche in agricoltura.

L’universo degli investimenti alimentari sostenibili offre diversificazione nelle regioni geografiche, nei mercati finali e nei settori: i gestori possono quindi costruire portafogli equilibrati che contengono sia titoli difensivi che ciclici.

Gli investimenti riguardano tutta la catena dalla produzione alimentare produzione e trasformazione di alimenti, imballaggi e ingredienti alimentari, macchinari e attrezzature, logistica e infrastrutture, sicurezza e distribuzione degli alimenti, distribuzione di alimenti da agricoltura biologica. Il fondo esclude dagli investimenti le imprese che adottano pratiche non etiche come l’accaparramento delle terre coltivabili (land grabbing), il commercio di materie prime o una cattiva gestione della manodopera, nonché i produttori di organismi geneticamente modificati (OGM), biocarburanti di prima generazione, olio di palma e fertilizzanti di sintesi.

Soddisfare la domanda crescente di prodotti alimentari minimizzando al contempo gli impatti ambientali è una sfida enorme che richiederà innovazione su larga scala e significativi investimenti di capitale.

di Agne Rackauswaite,
Analista di ricerca presso IMPAX Asset Management,
specializzata in aziende che operano lungo la catena di valore del settore agricolo e agroalimentare.

(i)“Moving from current diets to a diet that excludes animal products has transformative potential, reducing food’s land use by… 76%; food’s GHG emissions by… 49; acidification by 50%; eutrophication by 49%; and scarcity-weighted freshwater withdrawals by 19% for a 2010 reference year.” Source: Reducing food’s environmental impacts through producers and consumers, Science, Feb 2019 https://josephpoore.com/Science%20360%206392%20987%20-%20Accepted%20Manuscript.pdf

(ii)Options for keeping the food system within environmental limits, Nature, Oct 2018 https://www.nature.com/articles/s41586-018-0594-0

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